Fi: il Governo non fa giustizia sulle agenzie di rating che hanno destituito Berlusconi
Forza Italia è in rivolta per la decisione del Governo, che pare ormai definitiva, di non costituirsi parte civile nei due processi nei confronti di sei manager e analisti di Standard & Poor’s e Fitch. E accusa le agenzie di rating di avere, di fatto, provocato la caduta del governo Berlusconi, legittimamente eletto, in circostanze ancora da chiarire.
ROMA - L'intenzione dei parlamentari azzurri, come ha spiegato la vicepresidente vicaria del gruppo al Senato, Anna Maria Bernini nel corso di una conferenza stampa, è quello di richiamare la dovuta attenzione su un «fenomeno patologico che è la caduta di un governo di uno Stato sovrano legittimamente eletto, determinata da fattori esogeni ancora tutti da raccontare e da chiarire». Ma anche sulla decisione che appare poco comprensibile dell'esecutivo guidato da Matteo Renzi di non costituirsi parte civile in tale procedimento, almeno da quanto emerge a sole 24 ore dallo scadere dei termini previsti per farlo. «Il problema non è Forza Italia contro Pd. Stiamo ponenedo una questione di sovranità nazionale. Il governo di un Paese riteniamo che debba essere eletto e giudicato sulla base di parametri nazionali e non attraverso interventi illegittimi dall'esterno» ha proseguito Bernini.
IL GOVERNO BERLUSCONI ERA GOVERNO DI TUTTI GLI ITALIANI, NON DI FI- «Il governo Berlusconi era un governo della Repubblica italiana non di Forza Italia - ha rimarcato dal canto suo il senatore Lucio Malan -. Per colpire quel governo si sono colpiti tutti i cittadini italiani. Ci si chiede perchè furono pagati 2,5 miliardi di euro dal governo Monti appena insediato, senza coinvolgere il Parlamento, nella totale opacità per quanto riguarda la provenienza di tale somma, senza sapere insomma da dove si sono tirati fuori questi soldi. Renzi e Padoan devono rendere conto e spiegare. Anche perchè su quei soldi, che hanno fatto lievitare il debito pubblico, tutti i cittadini italiani stanno pagando anche gli interessi. Ci spieghino perchè i miliardi dobbiamo pagarli noi e non le banche d'affari» responsabili di operazioni oscure. «Ci chiediamo infine perchè di fronte a tutto ciò governo e ministero del Tesoro non si costituiscono parte civile» ha continuato Malan. «Ci sorprende che il ministro Boschi abbia dichiarato che l'esecutivo verificherà se ci sono le condizioni per ricorrere in sede civile» ha rincarato il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri.
SEGRETO SUI CONTRATTI DERIVATI - Proprio da lui è giunto il richiamo alla necessità della rapida istituzione di una commissione d'inchiesta sulla vicenda, ricordando come «sorprendente e mortificante» la risposta, negativa, ottenuta dai parlamentari che nel corso di alcune audizioni alla Camera richiedevano l'accesso ai documenti relativi ai contratti sui derivati sottoscritti dal ministero dell'Economia con le grandi banche d'affari. «Ci è stato detto che una diffusione di quei dati al Parlamento avrebbe potuto rappresentare un vulnus» ha spiegato.
SOCIETA' DI RATING UNICA E EUROPEA - Per tutti ha concluso Bernini: «Noi abbiamo sempre contestato la terzietà, l'indipendenza e la neutralità delle agenzie di rating, che non sono neutrali e neppure professionali, proprio perchè collegate e partecipate dalle multinazionali del credito che hanno grandi interessi nell'upgrading o nel downgrading dei debiti sovrani. E' per questo che abbiamo sempre sostenuto e incentivato la creazione di una società di rating unica europea, come del resto ha fatto anche la Cina, che non si fida delle agenzie internazionali esistenti».