18 aprile 2025
Aggiornato 05:30
Infranto in tempi record il patto per le Regionali

E' già divorzio tra Lega e Forza Italia

E' durato davvero poco il progetto di alleanza tra Lega e Fi in vista delle Regionali, infrangendosi sul diktat salviniano «mai con Alfano». Eppure, non lascia spazio a dubbi l'annuncio di Ap sull'accordo con Fi. E tantomeno quello del leghista Volpi sulla corsa in solitaria di Noi con Salvini in Campania e Puglia. Anche perché Salvini pone un'altra condizione al dialogo: l'uscita di Fi dal Ppe.

ROMA – La corsa di Matteo Salvini non si ferma. In vista dell’election day del maggio 2015, il leader della Lega non perde occasione di dimostrare come, evidentemente, sia lui ad avere il coltello dalla parte del manico, soprattutto nei rapporti con l’ex faro del Centrodestra Forza Italia. Salvini non ha paura di correre da solo, al contrario di Fi, che lavora da settimane, dopo la rottura del patto del Nazareno, per trovare le intese necessarie a non restare tagliata fuori dai giochi. Ma, dopo l’incontro tra Berlusconi e il Matteo milanese che pareva preludere a un accordo per le regionali, sembra che l’accoppiata Lega-Fi si sia già frantumata su uno dei diktat imposti da Salvini: «Mai con Alfano». L’europarlamentare Giovanni Toti, infatti, ha annunciato qualche giorno fa l’impegno per costruire un’alleanza con Ncd. In queste ore, d’altra parte, un altro annuncio, questa volta da parte del senatore della Lega e vice presidente di «Noi con Salvini» Raffaele Volpi, prelude invece alla solitaria rincorsa del Carroccio alla conquista del Sud.

VOLPI (LN): CARROCCIO AL SUD DA SOLO - «Quel che è certo è che in Puglia e in Campania ci sono al momento situazioni politiche tutt'altro che chiare che non facilitano percorsi comuni», ha dichiarato infatti Volpi. «In particolare in Puglia, in vista delle prossime amministrative, non possiamo che prendere atto dell'implosione di Forza Italia e ogni giorno che passa è sempre più evidente che non ci sono le condizioni per alcun accordo. Per queste ragioni siamo orientati a correre da soli con un nostro candidato presidente». Stesso copione per la Campania, dove, «sebbene non regni il caos pugliese, manca però una visione trasparente dei progetti e dei programmi. Prendiamo atto che c'è però una situazione in continua evoluzione della quale siamo spettatori interessati con l'unico obiettivo di poter proporre un programma di crescita, cambiamento e sviluppo anche per questa regione dove ci presentiamo per la prima volta». Insomma, con le dovute precauzioni, sembra proprio che la Lega abbia già chiuso le porte in faccia a Fi, che tanto, nei giorni scorsi, sembrava sperare in un accordo. Salvo poi fare marcia indietro e riaprire il dialogo con Ncd.

INTESA FI-AP PER VENETO E CAMPANIA - Dall’altro fronte, puntuale è giunto l’annuncio che sconfessa ogni possibile intesa con il Carroccio al Nord: «Alle prossime Regionali in Veneto Forza Italia, Ncd e Udc sono pronti a correre insieme, contro la Lega e contro Zaia», dichiarano i centristi di Area Popolare. Insomma, anche in Veneto, la regione in cui, per vincere, sarebbe stato più strategico per Fi allearsi con la Lega, Berlusconi batte in ritirata. Forse, la decisione giunge anche per questioni di «dignità», dopo gli sberleffi di Flavio Tosi - «In Veneto vinciamo facile anche senza Berlusconi, la gente ormai non lo può più vedere» - e le esultanti previsioni di Salvini, poco generose con Fi - «Lista Lega più lista Zaia bastano eccome per confermare il governatore che, dopo i fatti del Mose, non impazzisce all’idea dell’alleanza con Fi» -. Soddisfatto per l’intesa Antonio De Poli, che ha parlato di «passo importante», aggiungendo: «Si è trovata l’intesa sul Veneto e sulla Campania, presto ci incontreremo di nuovo per verificare se questa possa essere estesa anche alle altre cinque Regioni al voto. A differenza di altri, noi non poniamo diktat, non escludiamo. Vedremo se Salvini cambierà idea».

NUOVO DIKTAT DA SALVINI: L’USCITA DI FI DAL PPE – Eppure, che qualcosa cambi nella direzione di un accordo Fi-Lega sembra difficile, a giudicare dalla situazione. Anche perché Forza Italia non scenderà in piazza con la Lega il prossimo 28 febbraio a protestare contro il governo Renzi.  «Non aderiamo. E' una manifestazione organizzata dalla Lega, gli facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro. Che sia una buona manifestazione, ma Forza Italia non è stata coinvolta e quindi non vedo perché dovremmo partecipare a una manifestazione di un altro partito», ha dichiarato ad Affari Italiani Giovanni Toti. Segnale, quest’ultimo, di come il progetto berlusconiano di ricompattare il Centrodestra sia destinato a infrangersi fragorosamente ancor prima di cominciare. A rendere ancora più improbabile un cambio di strategia, il nuovo diktat imposto da Matteo Salvini per riaprire il dialogo: l’uscita dal Ppe. Il leader della Lega a Repubblica ha infatti dichiarato: «Il nocciolo di tutto sono le politiche del Ppe, lui sta nel Ppe e quelle politiche le sostiene. Come faccio a riprendere il filo dell'alleanza con Berlusconi?». Insomma, sembra che i giochi siano fatti, e non contemplino alleanze tra Fi e Lega. Anche se, di certo, sarebbe un grande colpo di scena se Salvini riuscisse in ciò che nemmeno la Merkel ha potuto: far uscire Berlusconi dal Ppe.