29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Giovanni Toti annuncia l'accordo con Ncd per le Regionali

Fi tra Alfano e Salvini. La titanica impresa di riunire il Centrodestra

A pochi giorni dall'accordo «anti-Nazareno» tra l'ex Cav e Salvini, il colpo di scena: Toti annuncia l'alleanza con Ncd per le Regionali. Berlusconi, intanto, lavora per trovare una mediazione che ricompatti il Centrodestra, per non essere costretto a scegliere, in Veneto e in Campania, tra Ncd e Lega. Mediazione che, a giudicare dalle parole di Salvini, pare un'impresa disperata.

ROMA - Sono passati pochi giorni, da quando Berlusconi e Salvini hanno siglato l'accordo «anti-Nazareno», che sanciva la loro collaborazione in vista, soprattutto, delle Regionali. Eppure, arriva oggi la notizia dell'ennesimo sospetto «cambio di casacca» - se tale si può definire - da parte Forza Italia: secondo Giovanni Toti, europarlamentare azzurro e consigliere politico forzista, l'accordo per le elezioni regionali tra Fi e Ncd è praticamente fatto. «Lavoriamo - dice in un'intervista al Messaggero - perché il centrodestra si presenti unito e vincente ovunque». Con o senza la Lega, di cui «non comprendiamo i dictat».

TOTI: NESSUN DICTAT DALLA LEGA - Eppure, il dictat c'è, ed è chiaro: «Laddove si tornerà al voto non è possibile che il simbolo della Lega Nord sia affiancato da quello dell'Ncd di Alfano, simbolo di un partito che ha scelto Renzi». Un dictat targato Salvini, e che non lascia spazio a dubbi: se Forza Italia sceglierà Ncd, dovrà dire addio all'intesa con la Lega. «Per ora - spiega Toti - c'è una bozza che nelle prossime settimane dovrebbe essere suggellata dalla firma di Berlusconi e degli altri alleati. La risposta di Area popolare è stata positiva, abbiamo concordato sulla riconferma di Stefano Caldoro in Campania. E in Veneto, nel caso in cui la Lega dovesse continuare per la sua strada, presenteremo noi un nostro candidato. Ma io spero ancora che ci ritroveremo tutti ad appoggiare Luca Zaia che già ora governa con un vicepresidente alfaniano e un presidente del consiglio di Ap. Sarebbe davvero irragionevole modificare la geometria che ha prodotto questa ottima amministrazione. Ap ha il nostro stesso riferimento in Europa, ovvero il Ppe, e credo siamo sulla buona strada verso la chiusura di un accordo. Vorremmo che anche Lega e Fratelli d'Italia stiano in partita,ma senza dettare condizioni irricevibili».

FI MEDIATRICE TRA LEGA E NCD? - La speranza di Toti, insomma, è che, attraverso la mediazione di Forza Italia, il Centrodestra si possa ricompattare. «Area popolare - sottolinea - ritiene che adesso non ci siano le condizioni per un'alleanza con la Lega. Saremo noi a lavorare per fare in modo che queste fratture si ricompongano. D'altra parte, al momento, è Salvini che esclude la possibilità di un accordo», ma «un no sarebbe talmente autolesionistico, che non lo metto nemmeno nel novero delle possibilità. Ma se in un caso impensabile dovesse avverarsi una simile eventualità, andremmo avanti su questa strada. Non mi nascondo che la trattativa sarà lunga e che ognuno cercherà di ottenere il meglio per sé, ma alla fine troveremo la quadratura del cerchio, come dice Umberto Bossi». Eppure, non è solo Salvini a chiudere le porte ad Alfano. Il leader di Ncd, infatti, ha fatto sapere qualche giorno fa che «con Salvini il sentimento è ricambiato e non da oggi e noi crediamo che la formula di Salvini abbia trovato riscontro qualche mese fa in Emilia: bel risultato della Lega e tonfo del centrodestra. Non mi sembra un buon affare. Quello è uno schema che ha già portato il centrodestra a sbattere».

IN VENETO E IN CAMPANIA, FI TRA DUE FUOCHI - A giudicare da queste dichiarazioni, la strada per il dialogo tra Salvini e Alfano appare molto accidentata, e l'impresa della mediatrice Forza Italia quasi titanica. D'altra parte, il partito di Berlusconi si trova in una situazione davvero scomoda: nel caso in cui non riuscisse il progetto di riunione del Centrodestra, sarà necessario prendere delle decisioni difficili. Infatti, la tattica politica di Berlusconi si concentra principalmente su due regioni, Veneto e Campania, dal momento che le altre cinque sono considerate perse in partenza. Le due regioni in questione, però, si trovano in condizioni esattamente speculari: per vincere in Veneto, è necessario accodarsi al Carroccio e al suo candidato, Luca Zaia. In Veneto, infatti, il Nuovo Centrodestra è quasi ininfluente, al contrario, però, che in Campania: qui, le speranze della rielezione di Stefano Caldoro di Forza Italia dipendono proprio dall'alleanza con Ncd. Due realtà diversissime, che strattonano Fi tra due strategie opposte, e che rischiano di far saltare il patto con Salvini. Ci si chiede, infatti, se il leader del Carroccio accetterà di allearsi con Forza Italia, qualora essa in alcune regioni decida di correre con Alfano. 

ALLEARSI CON NCD SAREBBE SCELTA INCOERENTE PER LA LEGA - La soluzione migliore per Berlusconi, è evidente, consisterebbe nel rimettere d'accordo i due poli che sconquassano l'unità del Centrodestra. Per quanto Veneto e Campania siano due realtà agli antipodi, è chiaro che la spaccatura non possa che avvantaggiare il Centrosinistra, che spera di approfittare delle divisioni degli avversari per conquistarsi due poltrone da sempre poco poco avvezze a quell'area politica. Eppure, dalle parole del leader del Carroccio, la Lega sembra persuasa a non accettare mediazioni: Ncd è accusata di essere corresponsabile delle politiche perpetrate dal governo Renzi, e, per questo, il «no" agli alfaniani sembra incontrovertibile. Pena, la perdita di credibilità nei confronti dell'elettorato leghista, in perenne crescita proprio perchè ha visto nel Carroccio l'unico, vero e coerente partito d'opposizione. E, tra perdere la Campania e perdere la fiducia dei suoi sostenitori, Salvini, per ora, sembra preferire la prima opzione.