Frongia: «Quella di Fuksas non è una nuvola ma un buco nero»
Continuano le 'svendite' a Roma. Eur Spa, l'ente che si occupa della gestione del patrimonio immobiliare del quartiere romano dell'Eur, ha modificato lo statuto e messo in vendita alcuni edifici storici del quartiere. Il tutto per completare l'opera incompiuta dell'archistar Fuksas. A commentare la situazione a DiariodelWeb.it è il consigliere grillino Daniele Frongia.
ROMA - «Siamo al paradosso. Ci stiamo vendendo immobili storici di pregio, nonché vincolati, per completare , forse, quell'orrore urbanistico impropriamente chiamato Nuvola». È così che il portavoce romano del Movimento 5 Stelle, Daniele Frongia, si esprime a proposito della decisione emessa, nella giornata di ieri, dai vertici di Eur Spa di vendere alcuni dei più pregiati 'monumenti' del quartiere romano per coprire le spese dell'opera incompiuta Nuvola – presente nel quartiere stesso – e dai costi esorbitanti.
LA DENUNCIA DEL M5S - Il Movimento 5 Stelle romano non ci sta e denuncia a gran voce l'inettitudine dei politici che governano il quartiere e di quelli che spingono per un'azione tanto insensata quanto improduttiva: «Siamo contrari a questa ulteriore svendita», spiega Frongia – impegnato anche sul fronte di un'altra grande sciocchezza firmata Marino, quella della 'svendopoli' di decine di appartamenti sul territorio di Roma. «Al solito la città e i cittadini pagano gli errori dei brillanti politici e manager che hanno la gestito l'Eur», conclude il consigliere grillino.
EUR SPA VENDE PEZZI DI STORIA - L'assemblea dei soci di Eur Spa ha deciso la modifica dell'articolo 4 dello statuto che regola la vendita del patrimonio immobiliare. Così da oggi sono in vendita l'Archivio Centrale dello Stato, il Museo delle Tradizioni Popolari, il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini e il Museo dell'Alto Medioevo. D'altronde le casse dell'ente sono vuote e in qualche modo dovranno essere rimpinzate. Come, dunque? Facile, vendendo pezzi di storia. Eur Spa è la società pubblica controllata per il 90% dal Ministero dell'Economia e per il restante 10% dal Comune di Roma e si occupa della gestione degli immobili del quartiere romano dell'Eur. «La valorizzazione del complesso di beni di cui è titolare, anche attraverso l'attività di costruzione ed alienazione di singoli beni, anche se vincolati e di particolare interesse storico e artistico, nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela dei beni culturali e nella misura necessaria per reperire le risorse occorrenti per il perseguimento degli scopi sopraindicati»: l'articolo 4 è stato modificato e l'ente può procedere, quindi, alla vendita degli immobili.
TUTTO PER LA NUVOLA DI FUKSAS - Quello cui punta Eur Spa è ricavare 300 milioni di euro che coprano le spese di ultimazione della ormai celebre Nuvola di Fuksas, il centro congressi che porta la firma dell'archistar, iniziato nel 2007 e ancora incompiuto. Nonostante il nome, l'opera risulta tutt'altro che leggera: si stima, infatti, che, negli anni, i costi della Nuvola siano lievitati dai 270 milioni iniziali ai 400 per completarla. Pezzi di inestimabile valore come il Pigorini o l'Archivio di Stato verranno messi in vendita per supplire alle spese del centro congressi che da otto anni aspetta di essere ultimato. Con la modifica dell'articolo 4, infatti, potranno essere alienati «beni vincolati e di particolare interesse storico ed artistico nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela dei beni culturali e nella misura necessaria per reperire le risorse correnti per il conseguimento degli scopi», ha asserito, in un'intervista a IlFattoQuotidiano.it, il presidente di Eur Spa Pierluigi Borghini.
CHI VENDE E CHI ACQUISTA - I gioielli dell'Eur potranno essere acquistati tramite «fondi pubblici e privati» – spiega il presidente di Eur Spa. Per quanto riguarda i privati, «hanno manifestato il loro interesse 5 fondi privati immobiliari italiani, quelli più noti, ma non posso dire di più, non prima della sollecitazione al mercato», spiega Borghini. Per il pubblico, invece, gli storici palazzi potrebbero essere acquistati da Invimit, società del Ministero del Tesoro che è anche azionista: «Uno dei fondi interessati è l’Invimit, fondo del ministero del Tesoro per gli investimenti immobiliari, quindi al 100% dello Stato, che sarebbe lo strumento più adatto» . Oppure dalla Cassa Depositi e Prestiti. IlFattoQuotidiano.it partorisce una riflessione importante a proposito di questa compravendita: «Tradotto: lo Stato compra gli immobili da se stesso per trovare i soldi per ripagare la Nuvola».
IN VENDITA ANCHE IL COLOSSEO QUADRATO? - In settimana girava voce che sarebbe finito in vendita anche lo storico Colosseo Quadrato, ma i vertici di Eur Spa negano: «Al momento non è prevista la vendita del Colosseo Quadrato, anche se da oggi statutariamente è possibile. Stiamo ragionando invece sulla vendita dei musei: il Museo delle Tradizioni popolari, il Pigorini e il Museo dell'Alto Medioevo». Ad acquistare lo storico edificio sarebbe potuto essere il gruppo Arnaud-Fendi – già in affitto –, alla cifra di cinquanta milioni. Nei giorni scorsi si era espresso l'assessore al patrimonio di Roma, Giovanni Caudo, che riteneva assurdo il fatto che «la società ha circa 130 milioni di debiti ma possiede un patrimonio che in bilancio supera i 600 milioni e sul mercato vale ben oltre il miliardo». Società, quella di Eur Spa, al centro delle polemiche anche per un parziale coinvolgimento in Mafia Capitale dell'ex ad Riccardo Mancini e dell'ex direttore commerciale Carlo Pucci.
PD: ERRORE GRAVE - Il deputato del Pd Umberto Marroni esprime forte contrarietà in merito alle decisioni dell'ente e afferma che «l’ipotesi di una ricapitalizzazione dell’Eur spa è una notizia positiva, ma siamo contrari alla vendita del patrimonio storico monumentale- sottolinea Marroni- Rimane la perplessità sul meccanismo di trasferimento del patrimonio che dovrebbe comunque prevedere una clausola di non cessione ai privati negli anni a venire e che rappresenta comunque un artificio di carattere contabile in quanto la società Eur spa è di proprietà del Mef al 90%. Sarebbe infatti un errore procedere alla messa in liquidazione del patrimonio immobiliare Eur spa dall’alto valore storico e urbanistico».