26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Studio dell'Unione industriale

Diploma preso. Ora che faccio?

Ingegneria ed economia e commercio le facoltà preferite. Lavoro, chance nell'Alberghiero? Il 5,7% dei ragazzi: «Non faccio niente».

VERCELLI - Dopo la scuola, che fare? Se lo chiedono studenti e famiglie. Una risposta, seppure statistica, arriva sulla provincia di Vercelli dall’abituale studio sui neodiplomati effettuato dal Gruppo giovani imprenditori dell’Unione Industriale. In 947 hanno terminato le scuole superiori nel 2013, che fine hanno fatto nel 2014 questi quasi mille giovani?

La maggior parte di loro è già avviata fa alcuni mesi alla carriera universitaria: l'istruzione rimane, nell'opinione comune, il miglior biglietto da visita per uno sbocco professionale soddisfacente, tant'è che il 67,7% degli intervistati – lo studio ha raggiunto circa la metà dei neodiplomati – ha dichiarato di voler proseguire gli studi, complice anche la possibilità di optare per una laurea di I livello, con un impegno che non supera i tre anni. Crescono su questo fronte gli iscritti ai corsi di Laurea di primo livello in Economia e Commercio e Ingegneria, che dovrebbero offrire una buona probabilità di inserimento nel mondo del lavoro; leggermente in diminuzione invece sono stati gli iscritti alle facoltà di Giurisprudenza, Medicina-Chirurgia e Lettere-Filosofia. Continuano a perdere colpi gli studi umanistici, in favore di facoltà tecniche e pratiche. Un trend confermato anche dalla crescita di iscritti all'università tra i diplomati di istituti tecnici e professionali, in particolare sempre più geometri o ragionieri scelgono di perfezionarsi.

Meglio il mondo del lavoro
Chi invece considera la scuola un capitolo chiuso si dibatte sostanzialmente tra la difficoltà di trovare una prima occupazione e il precariato. A questi si aggiunge una curiosa categoria di giovani che a metà 2014 ha dichiarato di non aver ancora cercato alcun lavoro: i seguaci dell'anno sabbatico sono il 5,7% degli intervistati.

In totale gli ex studenti già avviati al lavoro sono 119, con una schiacciante prevalenza maschile – 70 contro 40. Utile sapere, per chi deve ancora scegliere l'indirizzo delle superiori, che a sfornare i diplomati più appetibili per il mondo del lavoro è l'istituto Alberghiero, che ha piazzato il 58,6% dei diplomati, segue l’Istituto Professionale Industria Artigianato e Commercio con il 42,2%, mentre l’Istituto Tecnico commerciale ha un livello di occupati del 33,3% e l’Istituto Tecnico Industriale con il 27,5%. 

I settori che impiegano di più sono appunto l'alberghiero in testa, seguito da industria e commercio. Calano drasticamente le chance di lavoro nell'agricoltura, che dal 10,3% del 2013 è scesa al 2,5%.

Scendendo nel dettaglio per l'industria, alla voce operai, salgono i contratti a tempo determinato – dal 42,9 al 70% - e d'apprendistato, per contro nell'attività impiegatizia le possibilità di un posto a tempo indeterminato sono cresciute dal 14,3 al 20%. Per le altre figure professionali gli apprendisti diventano i preferiti, «schizzando» dal 2,3% al 20,8%.