28 agosto 2025
Aggiornato 05:00
L'ex comico sospetta che alle Europee ci siano stati brogli

Grillo: le schede elettorali in mano a Soros

Ancora non si capacita, il leader cinque stelle, del risultato delle elezioni europee. E ricorda: è stato Soros a gestire il passaggio dei risultati da analogico a digitale. Dopo aver avvisato, a Ballarò, di stare attenti al M5S

ROMA - «Si parla di elezioni nel Lazio truccate, probabilmente sono state truccate, io dico sicuramente e chi mi dice che non siano state truccate anche le Europee? Non voglio essere quello che si attacca perché ha perso...». Lo ha detto Beppe Grillo in una conferenza stampa al Senato.

TUTTI CI DAVANO VINCENTI - Il leader M5S ha quindi ripercorso le dichiarazioni della vigilia del voto per il Parlamento europeo: «L'ebete (Renzi, ndr) diceva che era contento di prendere un punto su di noi» ma «i bookmaker ci davan vincenti, scommettevano sul crollo della borsa. Soros andò a Ballarò a dire che bisognava stare attenti al M5S. Non accuso niente ma ricordo che c'è un momento in cui le Procure mandano i risultati al ministero dell'Interno. Questo passaggio da analogico a digitale è gestito da una società che era quella di Soros».

PRONTI A NUOVE ELEZIONI - Al di là delle europee, Grillo si dice pronto ad affrontare le elezioni nazionali. «Non lo so» se si andrà alle elezioni anticipate, «ma siamo pronti, ci piacerebbe». Tale sicurezza sorprende dopo le recenti vicende interne al partito, che hanno alzato un vespaio di polemiche. Eppure, per il leader non c'è nessuna dittatura nel Movimento 5 stelle: Beppe Grillo ha ridimensionato la sua decisione di proporre un gruppo di 5 parlamentari per la gestione della sua creatura. «L'apertura ora è a cinque persone, poi saranno 10, 20, 40, la gente capirà che non vota Grillo, voteranno un pensiero, un modo diverso che propone il M5S»«Una volta - ha aggiunto in una per lui insolita citazione storica - si votava mica Natta, votavi il Pci, un'idea diversa, un modo diverso, e questa è l'idea di progettare un mondo diverso»«Qual è la dittatura - ha detto ancora Grillo tornando al tema dei vertici M5S - che io vengo qua a dargli cosa devono fare? Cosa gli dico, sanno molte cose più di me. Ho proposto cinque persone di mia fiducia, di stima, poi abbiamo messo ai voti, hanno votato 37mila persone e hanno detto siamo d'accordo. Ripeto è una questione transitoria, l'inizio è delegare un po' di responsabilità perché il Movimento è diventato una cosa gigantesca. Io non ho più la forza di prendere un camper e girare l'Italia per gli attivisti, loro sono fuori e andranno magari a ricucire dei rapporti. E' un esperimento di iperdemocrazia, non vedetela come una cosa calata dall'alto».