25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Fdi risponde picche alla Lega

Rampelli: «Vogliono dividere l'Italia con i voti del Sud»

Secondo il capogruppo di Fdi-An, Salvini sta facendo di tutto per dividere l'Italia, nella totale indifferenza dei media. E sul rapporto con il Sud, Rampelli attacca: «L'autocritica è tutta finzione. A Salvini servono solo i suoi voti»

ROMA - «Salvini nelle sue farneticazioni a Radio Padania praticamente conferma che il suo partito lavora per dividere l'Italia. Non è infatti all'ordine del giorno l'abolizione del paradossale articolo 1, che fissa l'obiettivo della secessione, né quella del ridicolo articolo 2, che cita le sole regioni del nord chiamandole ciascuna 'nazione', né quella delle grottesche 'norme transitorie' secondo cui i nuovi partiti aderente alla Lega devono obbligatoriamente assoggettarsi alla Padania». E' quanto dichiara in una nota il capogruppo di Fdi-An, Fabio Rampelli a commento delle affermazioni rilasciate dal segretario della Lega nord, Matteo Salvini.

SULLA MOSTRUSITA' DELLA LEGA L'OMERTA' DEI MEDIA«No, non stiamo su 'Scherzi a parte', è tutto vero, come è vera l'indifferenza dei media - aggiunge - di fronte a tali mostruosità che delineano gli obiettivi di fondo del Cartoccio, un silenzio tributato in omaggio al personaggio Salvini che, per essere credibile, finge perfino un'autocritica sul rapporto con il sud. Già, perché ora vorrebbe varare un partito che non può definirsi esplicitamente razzista nei confronti del meridione e quindi lo fa fesso due volte perché cerca solo di strumentalizzarlo a fini elettorali».

A SALVINI SERVONO SOLO I VOTI DEL SUD - «A Salvini - insiste Rampelli - servono solo i voti del sud, senza offrirgli un progetto, anzi, contraddicendolo quotidianamente. Un'operazione squallida che infatti sta registrando le imbarazzanti adesioni di vecchi tromboni e giovinastri arrivistelli, categorie che non si appassionano a un progetto ma solo alla possibilità di conquistare una poltrona».

COME L'ALTRO MATTEO, SALVINI RITIENE GLI ITALIANI BEOTI «Questa presa per il naso segnerà - osserva - l'inizio della fine per la popolarità del Lega dal momento che non è certo serio costruire un partito per ogni area geografica che dica a ciascuno ciò che vuole sentirsi dire, anche se è il contrario esatto di quanto dichiarato in un territorio adiacente. Si conferma che Salvini è un buon leader di un partito regionale ma non ha la caratura né i requisiti minimali per essere leader di una coalizione»"Sarà forse il suo nome, Matteo, come quello di Renzi, a indurlo a fare superficiale propaganda e a pensare che gli italiani - conclude - siano tutti beoti».