19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Coro di sì alla proposta di Malagò

La politica riscopre i cinque cerchi

Da Ignazio Marino a Valentina Vezzali, da Dario Franceschini a Mirko Coratti: la politica è in effervescenza per la possibile candidatura dell'Italia come Paese ospitante dei prossimi Giochi Olimpici del 2024. Si tratterebbe, infatti, di un pretesto di crescita e ammodernamento per il Paese.

ROMA - «Roma sarebbe orgogliosa di poter essere la candidata nazionale per ospitare le Olimpiadi del 2024». Lo dichiara, in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino che si unisce «a nome di tutti i romani, al sogno del premier Renzi» e precisa: «La città saprà mostrarsi ospite perfetta per le migliaia di atleti che prenderanno parte alle competizioni e per i milioni di sportivi che decideranno di assistere all'imponente evento. Abbiamo bisogno, se saremo tra i competitori, di mettere in piedi un disegno ambizioso ma sobrio, simbolo dei veri valori dello sport olimpico».

VEZZALI: MOTIVO DI CRESCITA ECONOMICA- «Quanto affermato ieri dal premier Renzi, in vista di un'eventuale candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, non può che rendermi felice: non va sottovalutata infatti l'opportunità di crescita che potrebbe dare un evento del genere sotto il profilo di sviluppo economico e turistico». Lo ha detto Valentina Vezzali, campionessa olimpica e deputato di Scelta Civica. «Dopo la rinuncia da parte del premier Monti alle Olimpiadi del 2020,- ha aggiunto - per motivi legati alla grave situazione economica in cui versava il nostro Paese, il rilancio nel 2024 è un obiettivo al quale possiamo puntare. Un messaggio di riscatto, che deve assolutamente essere portato avanti, con lo stesso stimolo che vede impegnato il governo nelle riforme», conclude Vezzali.

FRANCESCHINI: SFIDA PER RILANCIARE IL PAESE - Che l'Italia si candidi con Roma per ospitare le Olimpiadi 2024 «sicuramente è una grande sfida e sarebbe un'opportunità formidabile per il Paese». Lo ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini durante un incontro alla Stampa estera a Roma. «Come per l'Expo - ha spiegato Franceschini - questi grandi eventi hanno una capacità enorme di accendere i riflettori sul sistema Paese e sono anche un grande modo per rilanciare il Paese».

CORATTI: SALVINI RIDICOLO - «L'ipotesi di candidatura olimpica per Roma è una opportunità di cui andare fieri. L'amministrazione Capitolina e i cittadini di Roma debbono raccogliere la sfida guardando avanti e mostrando al mondo di essere in grado di stupirlo. Bene ha fatto quindi il premier Renzi a rilanciare la candidatura della capitale per il 2024 riconoscendo così le potenzialità della capitale nel rilancio complessivo dell'economia e dell'immagine della nostra nazione nel mondo». Lo afferma in una nota il presidente dell'Assemblea Capitolina, Mirko Coratti. «Solo chi è contro Roma, come Matteo Salvini e la Lega Nord, potrebbero negare alla nostra città e all'Italia la prerogativa di ospitare le gare olimpiche. Evidentemente l'unico sport che piace al segretario leghista è quello di inveire e alimentare campagne d'odio contro romani, terrun e immigrati. E' talmente impegnato in queste attività che non si è nemmeno accorto che lo storico velodromo di Varese intitolato a Luigi Ganna e nel quale furono ospitati i campionati mondiali di ciclismo del 1971 è stato letteralmente lasciato cadere a pezzi durante il governo del suo partito in Lombardia e nella città di Varese. Forse Salvini anziché venire in gita turistica nei quartieri romani meglio farebbe ad occuparsi delle amministrazioni governate dalla Lega», aggiunge.

OLIMPIADI MOTIVO DI ENTRATE, NON SOLO SPESE - «Con le dovute accortezze per i conti pubblici l'impegno cui potrebbe dedicarsi la capitale è apprezzabile, perché le Olimpiadi inorgogliscono un Paese. Sono contrario al concetto depressivo che per metterci al sicuro da ostacoli derivanti dai conti pubblici dobbiamo rinunciare anche a sorridere, allora meglio sarebbe tapparsi in casa. L'idea che si debba rinunciare da qui a dieci anni ad un evento di incalcolabile straordinarietà può venir in mente solo a chi, avvezzo alla provincialità tipica di alcune valli lombarde, mai riconoscerebbe a Roma e alla sua area metropolitana il primato di poter ospitare un evento mondiale», prosegue la nota. «Non dobbiamo quindi fare l'errore di valutare un'opzione di questa portata come un'angoscia ma contrariamente al desiderio di Salvini e & come una incredibile risorsa per il Paese e per il rilancio della capitale e dei suoi quartieri. Chi vorrebbe togliere a Roma la possibilità di ospitare un evento di superba bellezza come sono le Olimpiadi oltre a compiere un atto di prepotenza politica vorrebbe imporre alla nostra nazione anche una sorta di secessione dal mondo», conclude Coratti.