26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Forza Italia approva il ricorso del CDA

Gasparri: «Il cda RAI ha difeso i cittadini dall'esproprio di Renzi»

«A tutti gli incompetenti che parlano a caso delle vicende RAI va ribadito che il cda dell'azienda, con ben sei voti a favore, l'astensione della presidente e appena due voti contrari, ha giustamente contestato un provvedimento illegale del governo»: sostiene Maurizio Gasparri.

ROMA - «A tutti gli incompetenti che parlano a caso delle vicende Rai va ribadito che il cda dell'azienda, con ben sei voti a favore, l'astensione della presidente e appena due voti contrari, ha giustamente contestato un provvedimento illegale del governo. Renzi ha preso 150 milioni di euro pagati dai cittadini per il canone, una tassa di scopo che non può essere destinata ad altro, e li ha utilizzati per altri fini». Lo ha sottolineato l'ex Ministro di Forza Italia delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri.

IL CDA HA GIUSTAMENTE CONTESTATO UN PROVVEDIMENTO ILLEGALE DEL GOVERNO - «La Rai per parare la botta - ha proseguito il vicepresidente del Senato - vende pezzi di azienda, le antenne senza le quali non esisterebbe, e il dg si piega sperando in nomine future. Usare questa vicenda, che ha visto ben sette consiglieri su nove non accettare scelte illegali, per minacce politiche, è sbagliato e inaccettabile. Contro lo scippo ha votato un'icona della sinistra, l'ex magistrato Colombo, e il rappresentante del Tesoro in cda».

LA RAI CAMBI CONDOTTA - «Alla Todini, che stimo al punto da averle dato il mio voto per eleggerla al vertice Rai - ha concluso Gasparri- ricordo che l'allergia alla politica, che pure l'ha vista brava parlamentare di Forza Italia, dovrebbe manifestarsi sempre. Invece ha conosciuto una pausa quando, con ottima decisione, il governo guidato da Renzi, segretario del Pd, l'ha nominata alla presidenza di Poste italiane. Incarico meritato, ma conseguito per nomina politica del governo e non per concorso o altra prassi esoterica. Così come alla Rai l'abbiamo votata noi, la Lega e non certamente Squinzi, né la cicogna. Tutti coloro che coltivano i valori dell'impresa ci spieghino semmai perché la Rai vende spazi di pubblicità con sconti del 90 per cento, uccidendo azienda e mercato. Forse l'Antitrust dovrebbe esaminare questa incredibile condotta. Si faccia pagare la pubblicità quanto vale e si abbassi il canone per chi non ha soldi».