Brunetta: La Orlandi deve dimittersi
La presenza del direttore dell'Agenzia delle entrate alla Leopolda è stato «uno scivolone», ora Rossella Orlandi dovrebbe dimettersi. E' la richiesta che arriva dal presidente dei deputati di Fi Renato Brunetta. «Deve riconoscere la sua scorrettezza istituzionale».
ROMA - La presenza del direttore dell'Agenzia delle entrate alla Leopolda è stato «uno scivolone», ora Rossella Orlandi dovrebbe dimettersi. E' la richiesta che arriva dal presidente dei deputati di Fi Renato Brunetta. «Tentando goffamente di giustificare la presenza del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha detto: 'Non vedo dove sia il problema, non credo che si sia iscritta ad un partito, è un funzionario dello Stato'. E qui - commenta Brunetta - casca l'asino. Eccolo il problema. Proprio perché è un funzionario dello Stato la gentile signora Orlandi dovrebbe evitare di presenziare come testimonial a kermesse di partito, o ancor peggio a manifestazioni personalistiche come la Leopolda di Firenze».
LA ORLANDI SI DIMETTA - «Il direttore dell'Agenzie delle Entrate, a nostro parere, non dovrebbe andare in giro per l'Italia - insiste il capogruppo di Fi - a fare passerelle travestita da supporter o simpatizzante renziana e magari a parlare di informazioni delicate e sensibili relative al lavoro del proprio ufficio. Dovrebbe invece mantenere un corretto profilo istituzionale, da servitore dello Stato, dedita al proprio compito e completamente estranea a qualsiasi commistione con la politica».
CHE NE PENSA PADOAN? - «Per queste ragioni il gruppo di Forza Italia alla Camera discuterà quest'oggi a Montecitorio, lo farà per tutti noi il collega Rocco Palese, un question time - anticipa Brunetta - per chiedere al governo, e in particolare al ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, se ritiene coerente con il ruolo ricoperto la partecipazione alla Leopolda del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, o se invece, al contrario, ritiene che la sua presenza abbia potuto politicizzare una figura istituzionale super partes che, proprio per l'attività svolta, non potrebbe in alcun modo risultare legata alla politica, né tantomeno ad uno specifico partito. Per noi la risposta è scontata. La dottoressa Orlandi dovrebbe prendere atto della sua scorrettezza istituzionale, riconoscere lo scivolone, e rassegnare le proprie dimissioni», conclude.