Vecchio (Sc) attacca la casta, il Pd la difende
Un deputato di Lista Civica osa attaccare il provvedimento che ha messo un tetto alla pingui buste busta pagate dal Parlamento. Ma sbaglia i toni e in soccorso del mantenimento dei privilegi scattano Marina Sereni e Laura Boldrini.
ROMA - Andrea Vecchio, deputato di Scelta Civica, attacca (definendolo «falso e inutile») il provvedimento che mette un tetto agli stipendi dei dipendenti della Camera. E' universalmente riconosciuto che questi ultimi rappresentino una casta super pagata, ma un'autorevole esponente del Pd, come Marina Sereni , si erge a difesa dei privilegi appena sfiorati dalla delibera approvata ieri dagli uffici di Presidenza del Parlamento.
SERENI: NON DOVEVAMO UMILIARE I DIPENDENTI - «Non eravamo chiamati a umiliare i dipendenti, come sembra suggerire qualcuno, ma a connettere anche le nostre istituzioni con la difficile situazione dell'intero Paese.. Risparmieremo 97 milioni che diversamente sarebbero stati spesi. Speriamo di farlo migliorando l'efficienza della Camera e valorizzando la professionalità di chi ci accompagna e ci aiuta nei nostri compiti quotidiani». Questa la replica di Marina Sereni all'on. Andrea Vecchio.
VECCHIO: TAGLI INUTI E FASULLI - Quale era stata l'obiezione del deputato di Scelta Civica? «Si tratta di tagli fasulli - questa l'accusa di Andrea Vecchio - di un'inaccettabile presa in giro di tutti quegli italiani che sperano ancora nell'onestà della politica e dell'indotto dei palazzi del potere. Come al solito, si sono mantenuti i privilegi e gattopardescamente si cambia tutto per non cambiare niente».
Secondo il deputato di Scelta Civica «È già gravissimo che l'entrata in vigore del provvedimento sia fissata al lontano 2018. Ma, soprattutto, è intollerabile che il tetto dello stipendio verrà considerato al netto dei contributi previdenziali e delle varie inspiegabili indennità di funzione e con l'introduzione di un incentivo di produttività per i dipendenti che lo abbiano superato. Il che significa che molti dipendenti Camera - aggiunge - senza alcuna preparazione specifica continueranno a superare abbondantemente il famoso tetto dei 240.000 euro annui. Vale a dire che un commesso con qualche decina d'anni di servizio, guadagnerà ancora più del presidente del Consiglio dei ministri, più di un astronauta, di un primario di chirurgia oncologica o di un ingegnere. Insomma, se possibile sarà ancora peggio di prima, perchè al danno si è unita la beffa».
VECCHIO INSULTA E SI FA AUTOGOL - Fino a qui Andrea Vecchio si era mantenuto nei binari di una critica severa ad una categoria a suo avviso strapagata anche rispetto agli emulomenti dello stesso Presidente del Consiglio. Poi però il deputato di Scelta Civica si è fatto prendere la mano ed è passato alle offese, facendo un danno alle sue stesse tesi perchè ha dato modo di creare un muro di protezione a chi ha da sempre ritenuto che i dipendenti di Camera e Senato fossero una casta che era più conveniente tenersi buona.
«Stiamo parlando - ha affermato l'on. Vecchio scadendo nell'insulto - di centinaia di protetti dalla politica, ridicolmente vestiti in livrea come dei camerieri, grottescamente remissivi e servizievoli con i cosiddetti onorevoli, che per questa loro mansuetudine bovina percepiscono buste paga da sogno senza avere alcuna competenza che le giustifichi. Anzi, i dipendenti Camera sono assolutamente improduttivi. Tuttavia, non sapremo mai quanto sono inutili e impreparati, perchè la valutazione sulla propria professionalità per ottenere gli scatti dello stipendio, la fanno internamente».
LAURA BOLDRINI: INACCETTABILI OFFESE - Dopo questo attacco scomposto è stato agevole per la presidente della Camera Boldrini schierarsi dalla parte della casta offesa: «Sono inaccettabili le offese che il deputato di Scelta civica Andrea Vecchio ha rivolto ai dipendenti della Camera», la replica di Laura Boldrini che poi ha aggiunto: «Oltre a mostrarsi disinformato sulla competenza dei dipendenti, si permette espressioni offensive, con le quali, pur di ottenere facile clamore, non esita a gettare fango su chi lavora per le Istituzioni. Per parte mia - ha concluso Laura Boldrini - sono certissima di rappresentare il sentire dell'intera Assemblea di Montecitorio, riaffermo la massima stima per tutte le donne e gli uomini che mettono al servizio della Camera la loro professionalità e la loro dedizione».
SCELTA CIVICA, SPAVENTATA, SI DISSOCIA - La reazione del Pd e di Laura Boldrini nei confronti di un linguaggio, quello dell'on. Vecchio, che ha finito per mettere in ombra il vero problema della casta targata Parlamento, sono state così veementi che hanno indotto il partito Scelta Civica a prendere le distanze dal proprio deputato.
«Il gruppo di Scelta Civica per l'Italia intende precisare che il comunicato di ieri dell'on. Andrea Vecchio è stato fatto a titolo esclusivamente personale. A prescindere dai contenuti di merito relativi al taglio dei costi della Camera, sui quali ogni partito e ogni parlamentare può legittimamente esprimere le proprie opinioni, il Gruppo si dissocia completamente dai toni utilizzati dal collega Vecchio nei confronti del personale. Riteniamo, infatti, che il dibattito sui costi e sulle remunerazioni eccessive non debba mai e in nessun caso arrivare ad apostrofare in modo irrispettoso le capacità, l'impegno e la reputazione di persone delle quali abbiamo apprezzato ogni giorno la professionalità e la dedizione». Lo ha scritto in una nota Andrea Mazziotti, capogruppo di Scelta Civica alla Camera.