20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Centrodestra

Fini: «Io non mi candido a nulla»

L'ex presidente della Camera: «So di non essere l'uomo per tutte le stagioni, cerco solo di organizzare una discussione perché me lo chiedono tanti e tanti elettori di centrodestra»

ROMA«Io non mi candido a nulla, so di non essere l'uomo per tutte le stagioni, cerco solo di organizzare una discussione perché me lo chiedono tanti e tanti elettori di centrodestra». Lo ha detto Gianfranco Fini, intervenendo ad Agorà, su Rai3.

LA DESTRA CHE HO IN MENTE - «L'idea di destra che ho in mente - ha precisato l'ex presidente della Camera - non è molto diversa da quella di movimenti europei pienamente legittimati dal consenso e che ha come stelle polari l'interesse generale, il senso dello Stato, l'autorevolezza dei diritti e una cultura dei diritti accompagnata da un'etica dei doveri. Oggi - osserva Fini - il centrodestra richiama nella mia memoria la fase di assoluta confusione della sinistra di ieri, quando cercava di mettere insieme delle alleanze onnicomprensive prescindendo totalmente dai contenuti. Quando sento Renzi parlare di partito della nazione io salto sulla sedia, perché questa idea richiama quello che cercavamo di fare proprio all'inizio nel centrodestra con Berlusconi e Casini: un grande rassemblement che cercasse di superare anche alcune contrapposizioni con la sinistra».

6 MILIONI DI VOTI PERSI - «Il centrodestra - conclude - ha perso in due anni 6milioni di voti ed è una torre di Babele in cui si parlano troppo lingue diverse. E' poco credibile, mancano programmi e discussione. Dentro Forza Italia i nodi stanno venendo al pettine: è difficile in quel mondo politico, anche per la forte personalità che ha Berlusconi, avere dialettica, confronto, votazioni e momenti in cui possano esistere posizioni diverse tra di loro. E così chi crede ancora a determinate categorie politiche, come ad esempio Fitto, a lungo soffre».

FDI USA FIAMMA IN MODO ORRIBILE - Infine Fini non ha risparmiato qualche stoccata ai suoi ex colleghi di partito: «L'ipotesi di uscire dall'euro è caldeggiata da Lega e anche da Fratelli d'Italia, e questo mi fa inorridire perché loro usano il simbolo di Alleanza nazionale che ha tutta un'altra storia a proposito del rapporto con l'Europa. È una posizione politica che contrasta radicalmente con un programma di centrodestra»