19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Unione europea

Farage annuncia l'eurogruppo, dentro anche il M5s

Il leader dell'Ukip ha detto di aver raggiunto il numero minimo di eurodeputati da almeno 7 paesi dell'Ue, necessario per poter ri-formare il gruppo politico Efd

BRUXELLES - Nigel Farage, il leader dell'Ukip partito euroscettico britannico, ha annunciato oggi a Bruxelles di aver raggiunto il numero minimo di eurodeputati da almeno 7 paesi dell'Ue, necessario per poter ri-formare il gruppo politico Efd (Europa della libertà e della democrazia) al Parlamento europeo. Del gruppo faranno parte anche i 17 eletti dell'M5S all'Europarlamento. 

GRILLO, VINCE DEMOCRAZIA DIRETTA - Il leader del M5S Beppe Grillo ha così commentato la notizia: «E' una grande vittoria per la democrazia diretta, per la prima volta in Europa i cittadini hanno scelto i loro portavoce e hanno detto loro dove stare nel Parlamento europeo. Ora cominceremo a lavorare nelle commissioni europarlamentari e faremo sentire la voce dei popoli nelle istituzioni europee, senza intermediari: this is great (in inglese nel testo: 'E' grandioso!')».

DALLA LITUANIA ALLA SVEZIA - Il nuovo gruppo «ricostituito» dell'Efd, presieduto da Nigel Farage, conterà - oltre ai 17 eletti del M5S - i 24 membri dell'Ukip britannico, due eurodeputati del partito lituano «Ordine e Giustizia», un deputato ceco del «Partito libero dei cittadini», due membri dei «Democratici» svedesi, e un europarlamentare lettone dell'Unione dei contadini e dei verdi.

C'E' ANCHE UNA DEL FRONT NATIONAL - Infine, a sorpresa, ha aderito al nuovo gruppo un'eurodeputata eletta con il Fronte Nazionale francese di Marine Le Pen, Joelle Bergeron, che ha lasciato il futuro nuovo gruppo dell'estrema destra (gruppo che non è ancora certo riesca a rispettare la condizione minima dei sette paesi). Ufficialmente Bergeron ha deciso di aderire all'Efd in polemica con il proprio partito, che le avrebbe chiesto di dimettersi per far entrare al suo posto a Strasburgo il numero 3 della lista del Front National. Se invece dovesse trattarsi di un accordo sottobanco, non è escluso che l'Efd restituisca il favore, chiedendo ad uno o più suoi eurodeputati di qualche paese non ancora rappresentato nel gruppo della Le Pen e di Matteo Salvini di unirsi a loro.