La Pascale scende in campo contro il «bigottismo ipocrita»
«Lo dico da cristiana, da cattolica, da donna che vive nella condizione di coppia di fatto: sì alle unioni civili, sì al rispetto per la libertà individuale». E' la nuova 'crociata' della fidanzata di Silvio Berlusconi in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno
ROMA - Francesca Pascale si lancia in politica, e scende in campo contro il «bigottismo ipocrita»: «Lo dico da cristiana, da cattolica, da donna che vive nella condizione di coppia di fatto: sì alle unioni civili, sì al rispetto per la libertà individuale». La fidanzata di Silvio Berlusconi in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno, spiega: «Cristo ha detto: ama il prossimo tuo come te stesso. Non ha insegnato a fare differenza tra gay ed etero. Ecco, mi piacerebbe se il centrodestra aprisse i suoi orizzonti e affermasse: siamo liberali fino in fondo e non soltanto quando ci interessa o quando ci fa comodo. Va bene rispettare ciò che dice la Chiesa, ma la Chiesa deve rispettare anche la libertà di uno stato laico e non confessionale, altrimenti si sconfina nella discriminazione di chi non è cattolico».
GUERRA A BIGOTTISMO IPOCRITA - Ha deciso di dichiarare guerra all'area cattolica? «No, al bigottismo ipocrita. Forza Italia è formata da tante anime: anche quella liberale, rappresentata dallo stesso presidente Berlusconi. E per la paura di spaventare la Chiesa si fa finta di non vedere e non sentire. Si parla tanto di Europa per i problemi economici. E' giusto e capisco, data la situazione di crisi. Ma sui diritti sociali, quando pensiamo di avvicinarci al resto delle nazioni europee? La libertà, per il nostro partito, è il valore principale. Ma questo principio deve essere rispettato fino in fondo».
I PRETI ACCUSATORI - «Io parlo della mia condizione, ma non soffro se lo Stato non vuole riconoscermela. Anche perché - prosegue Pascale - non ne sento il bisogno. Ho scelto io, liberamente, di convivere con un uomo divorziato e mi sta bene così. Certo, mi spiace quando, trovandomi in chiesa, il prete mi guarda dall'alto in basso e punta contro di me il suo indice accusatore per farmi capire che rappresento in quel caso il peccato. Non è quello che cerco dalla Chiesa, non intravedo, in questo atteggiamento, la parola di Dio».
CENTEMERO CON PASACALE - «Da cattolica, credo che la centralità della persona debba venire al primo posto. Per questo, l'impegno per alcune battaglie di civiltà va condotto al riparo da pregiudizi ideologici e avendo come obiettivo quello di rispondere alla sofferenza delle persone». Lo dichiara in una nota la deputata di Forza Italia, Elena Centemero.
NECESSARIE NUOVE RISPOSTE - «Sono queste considerazioni - osserva - che mi hanno spinta ad abbracciare la causa del divorzio breve e a sostenere l'impegno per il riconoscimento delle unioni civili. Sono d'accordo con Francesca Pascale - conclude la deputata - perché è necessario che il legislatore dia risposte alle nuove esigenze che emergono nella collettività».
ROTONDI D'ACCORDO - Gianfranco Rotondi di Fi chiosa: «Sulle unioni civili da Francesca Pascale viene una riflessione colta e niente affatto contraria a una lettura cristiana e non dogmatica dei rapporti familiari. Da ministro di Berlusconi sfidai il clericalismo proponendo una legge sulle unioni civili, i DiDoRe, e non fui molto compreso».
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