19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Partito democratico

«Io mi ricandido a fare il sindaco per cinque anni. Quello che accadrà in Italia, poi, non lo so»

Il segretario del Pd Renzi: «La nostra idea è aprire di più il partito agli amministratori è così in tante parti dell'Europa, in Francia, in Germania, solo in Italia questa cosa è vista in modo strano. Ci saranno liste civiche a supporto della mia candidatura» e il messaggio suonerà così: «Volete proseguire a cambiare o volete tornare indietro?»

FIRENZE - «Matteo Renzi sindaco di Firenze solo per altri due anni? Io mi ricandido a fare il sindaco per cinque anni, punto. E mi ricandido con alcuni obiettivi. Quello che accadrà in Italia, poi, non lo so». Così il segretario del Partito democratico (Pd) ha risposto a una domanda dei giornalisti durante la conferenza stampa per lo scambio degli auguri in Palazzo Vecchio a Firenze.

APRIRE PD AD AMMINISTRATORI - Chi sarà il suo eventuale successore alla guida di Firenze? Renzi ha dribblato con ironia il quesito: «C'è un procedimento che si chiama democrazia e che non prevede la scelta per via ereditaria del successore... Le scelte saranno fatte dai vari partiti al momento opportuno». Il sindaco di Firenze ha comunque insistito sul fatto che comunque «si tratta di affermare un modello nuovo di sindaco» e ha fatto l'esempio dei due sindaci di Napoli e di Caserta che sono anche segretari provinciali del Pd. «La nostra idea è aprire di più il Pd agli amministratori - ha ribadito - è così in tante parti dell'Europa, in Francia, in Germania, solo in Italia questa cosa è vista in modo strano». Poi primo cittadino ha annunciato che la sua campagna elettorale per la ricandidatura a Palazzo Vecchio partirà dal prossimo marzo, «ci saranno liste civiche a supporto della mia candidatura» e il messaggio suonerà così: «Volete proseguire a cambiare o volete tornare indietro?».

ONLY ABOUT FLORENCE - Ai cronisti che ponevano domande di politica nazionale Renzi ha risposto: «Only about Florence». La stampa ha provato ad incalzare ma lui mantiene il punto e perfino quando gli è stato chiesto che cosa abbia rappresentato il 2013 sulla scorta delle parole pronunciate da Letta (è stato l'anno della svolta generazionale), il segretario del Pd ha parlato delle «tante case popolari consegnate a Firenze, delle piazze rimesse a posto», ma anche «dell'incredibile sentimento di gratitudine dei fiorentini che mi hanno votato di più degli anni precedenti: alle primarie c'è stato un calo dei votanti dappertutto ma i numeri assoluti dicono che a Firenze i voti
sono aumentati. Questo è per me un elemento di grande responsabilità e a chi mi chiede se ci sono o non ci sono a Firenze rispondo facendo le cose»
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Il primo cittadino ha passato in rassegna i fatti di un anno a Firenze, dalla crisi occupazionale della Seves, alla rinascita del Maggio musicale («quante volte ho letto che il Maggio era morto, finito e invece il prossimo 15 maggio inauguriamo il Teatro dell'opera») ai «Mondiali di ciclismo» che per il sindaco hanno rappresentato «il vero simbolo del 2013, un evento che era visto come una sciagura e che invece è stato una straordinaria opportunità per la città. Ecco questa è la mia cartolina del 2013».

LA SFIDA È CAMBIARE UMORE - Infine, la probabile visita del Papa a Firenze nel 2015 e una considerazione, questa sì, di respiro nazionale: «Mai come in questo momento l'Italia ha vissuto un momento di disillusione e di difficoltà, mi auguro - ha concluso Renzi - che si riescano a raccontare le tante cose positive che questa città ha. La sfida è anche cambiare umore».