20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Quirinale

Il richiamo di Napolitano non piace a Forza Italia

RP | Brunetta: «Il presidente della Repubblica deve essere super partes. Non mi pare che il presidente Napolitano lo sia e questo è contro la Costituzione», Bondi: «Speriamo che un nuovo parlamento, eletto nel più breve tempo possibile, nomini un nuovo presidente della Repubblica che realmente rappresenti tutti gli italiani»

ROMA – Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sono state accolte come un invito a proseguire il percorso delle riforme da parte della maggioranza. Molto dura invece la reazione di Forza Italia (Fi) e Fratelli d'Italia (Fdi).

LETTA, GOVERNO FARA' DI TUTTO PER RIFORME - «Spero che il Parlamento colga i moniti del presidente. Per parte nostra già domani il Consiglio dei ministri darà seguito ad alcune parole del capo dello Stato sulla giustizia», ha annunciato il presidente del Consiglio Enrico Letta conversando con i giornalisti al ricevimento del Quirinale per lo scambio degli auguri. Il discorso di Napolitano «apre alla speranza di un 2014 in cui finalmente si potranno risolvere i nodi che bloccano l'Italia da tanto tempo», ha continuato. Il premier in particolare ha auspicato per il prossimo anno «una ripresa economica cui si accompagni la ripresa dell'occupazione. Per quanto ci riguarda noi faremo di tutto per rendere concreti gli inviti del presidente Napolitano per riforme istituzionali e riforme economiche. Spero che anche il Parlamento accolga i moniti del Presidente».

ALFANO, GRANDE VISIONE - Il vicepremier Angelino Alfano ha commentato: «Un discorso di grande visione e consapevolezza delle urgenze sociali e della necessità di affrontarle al più presto».

CUPERLO (PD), SCROSANTO RICHIAMO - Il presidente del Partito democratico (Pd), Gianni Cuperlo ha ricordato: «Le parole del capo dello Stato sono l`ennesimo e sacrosanto richiamo ai nostri doveri di legislatori. L`Italia vive una grande difficoltà economica e sociale: ancora oggi l`Istat ci dice che una persona su tre è a rischio di povertà o esclusione sociale. La nostra priorità, la priorità del Parlamento e del governo, deve essere quella di mettere in campo risposte decise per combattere la povertà e la crisi sociale ed economica che sta mettendo in difficoltà le famiglie italiane».

«Accanto a questo è necessario mettere mano a quelle riforme, a partire da quella elettorale, che permettano alla politica di riguadagnarsi la fiducia dei cittadini. Nella sua oggettiva verità - ha aggiunto- il messaggio di Giorgio Napolitano è un monito che chiama la politica alle proprie responsabilità. E` un compito che dobbiamo assolutamente assumerci per ridare speranza al nostro Paese».

LEVA (PD), NOI PRONTI SU L ELETTORALE - Secondo il responsabile Giustizia del Pd, Danilo Leva: «Il Parlamento e le forze politiche devono fare proprio l`appello del capo dello Stato. Vi è l`esigenza di intervenire in tempi rapidi per ridare piena credibilità e operatività alle istituzioni, al fine anche di prosciugare l`ondata populista che sta interessando il Paese».

«Come chiede da tempo il Pd - ha detto Leva- dobbiamo approvare una nuova legge elettorale e predisporre, contemporaneamente, le riforme istituzionali necessarie. Serve inoltre una sessione parlamentare ad hoc per avviare una profonda riforma del sistema giudiziario che preveda in ambito penale l`affermarsi di una cultura delle garanzie, da troppo tempo dimenticata, e che consenta anche di affrontare il drammatico sovraffollamento delle nostre carceri. Serve inoltre un intervento che metta al centro il tema dell'efficienza della giustizia civile. Il Pd è pronto, gli altri vogliono invece solo il mantenimento di questo status quo?». 

BRUNETTA (FI), SCONCERTO E AMAREZZA - Parole durissime invece dalle fila di Fi. Il presidente dei deputati Fi, Renato Brunetta ha attaccato: «Constatiamo con sconcerto e amarezza il ruolo di supporto che il presidente Napolitano esercita nei confronti del governo e della sua maggioranza, travalicando il ruolo assegnatogli dalla Costituzione su cui pure ha giurato. La esternazione del capo dello Stato, con cui sollecita riforme costituzionali profonde, appaiono anche irrispettose della sentenza della Corte Costituzionale, le cui motivazioni converrebbe attendere, salvo Napolitano non le conosca già o peggio voglia condizionarne la stesura».

NAPOLITANO NON E' SUPERPARTES - «Come scrisse il 29 novembre del 1991 l`onorevole Napolitano, chiedendo le dimissioni del presidente Cossiga: `Si è totalmente smarrito il senso della misura al Quirinale`. Purtroppo - ha concluso - siamo nella condizione di ripetere le sue parole di allora». Poco dopo Brunetta ha dichiarato ai telegiornali: «Il presidente della Repubblica non può essere di parte, non può essere a favore di questo o quel governo, di questa o quella riforma. Il presidente della Repubblica deve essere super partes. Non mi pare che il presidente Napolitano lo sia e questo è contro la Costituzione».

REPETTI (FI), CI HA DATO ORDINI - La senatrice Manuela Repetti invece ha commentato: «Mi risulta spiacevole per il rispetto che ho delle istituzioni, ma credo che il Presidente Napolitano stia esagerando. Le sue parole infatti non suonano come auspici ma come veri e propri ordini. A questo punto manca solo che scriva il programma di governo».

GASPARRI (FI), LETTURA MINIMALISTA - Maurizio Gasparri ha spiegato: «Il mio rispetto per il capo dello Stato è sostanziale e non si basa su formalismi. Proprio per questo voglio dire con chiarezza che non condivido la sua lettura minimalista dell'ingiustificata aggressione giudiziaria subita da Silvio Berlusconi».

«Si può eccepire su questa o quella affermazione, ma non si può negare che ai danni di Berlusconi sono state stravolte le regole del diritto e dei regolamenti parlamentari. Per quanto attiene alla Corte costituzionale, poi, Napolitano ha giustamente detto che non deve svolgere funzioni legislative. Chiedo allora che verifichi quanto sembrerebbe sia accaduto alla Consulta, dove si sarebbe svolta- ha aggiunto - una inaccettabile votazione e alcuni giudici avrebbero votato per il ritorno al mattarellum».

SANTANCHE', PAROLE OMERTOSE - Per Daniela Santanchè «il discorso del presidente Napolitano merita il rispetto istituzionale ma è omertoso sui veri motivi che hanno portato a questa situazione. Mi riferisco al tradimento del patto politico di cui lui si fece garante, di pacificazione nazionale che era alla base del suo reincarico e del governo delle larghe intese».

«Non c'è traccia nelle parole del presidente - ha aggiunto - delle gravi violazioni giudiziarie e parlamentari messe in atto per far decadere da senatore Silvio Berlusconi. Meglio sarebbe stato ammettere il fallimento e trarne le conseguenze».

FONTANA (FI), MANCA IMPARZIALITA' - Gregorio Fontana, questore di Fi alla Camera ha raccontato: «Io e i colleghi di Fi presenti al Quirinale non ce ne siamo andati via durante il discorso del presidente Napolitano solo per rispetto del luogo in cui ci trovavamo».

«Ci si chiede a che titolo - ha sottolineato Fontana- il presidente si sia appellato al senso di responsabilità altrui, quando lui stesso avrebbe avuto la possibilità di favorire un clima di dialogo e di pacificazione e s`è ben guardato dal farlo, non prendendo in considerazione la possibilità di un atto di clemenza nei confronti del presidente Berlusconi. Le parole da lui usate nei confronti del fondatore e leader di Fi hanno confermato quel che ormai è sotto gli occhi di tutti: il presidente Napolitano non esercita un ruolo di garanzia, non è un arbitro imparziale, e non è estraneo alla realizzazione del disegno politico-giudiziario e mediatico che ha portato alla decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore». 

BONDI (FI), DEVE DIMETTERSI - L'ex ministro Sandro Bondi ha chiesto le dimissioni di Napolitano: «E' impensabile e intollerabile che un presidente della Repubblica intervenga in maniera siffatta, intromettendosi su situazioni che dovrebbero vederlo quantomeno in una posizione di terzietà. Ma proprio da queste improvvide esternazioni ben si comprende quanta ragione abbia avuto il presidente Berlusconi a denunciare ciò che è accaduto contro di lui in questi ultimi tempi. Speriamo che un nuovo parlamento, eletto nel più breve tempo possibile, nomini un nuovo presidente della Repubblica che realmente rappresenti tutti gli italiani, dopo che l`attuale preso atto del cambiamento senta l`obbligo di dimettersi».

Bondi ha proseguito: «Che su una sentenza ingiusta a cui si è pervenuti con modalità indegne e che ha provocato con plurime e palesi violazioni di legge e della costituzione la decadenza del presidente Berlusconi Napolitano si permetta di commentarla in quel modo, anziché intervenire come avrebbe dovuto quale garante delle istituzioni e quale presidente del Csm è davvero incredibile e fuori da ogni logica. Che Napolitano addirittura ipotizzi le linee di difesa ulteriori, indicandole come tentativi, è davvero accadimento che mai si era visto in precedenza».

FDI, RE GIORGIO - Carlo Fidanza, capodelegazione di Fdi al Parlamento europeo ha ironizzato: «Re Giorgio non si ferma più. Se la suona e se la canta, in barba a quella che chiamano `la Costituzione più bella del mondo`».