3 ottobre 2025
Aggiornato 02:30
Partito Democratico

La squadra di Renzi: 7 donne, 5 uomini età media 35 anni

Il leader del Pd: «E' un grandissimo onore fare il segretario del partito. Cercheremo di farlo nel modo migliore, sapendo che prima che l'ambizione personale bisogna dare risposte ai problemi». A Letta: «Il ritiro della fiducia non è argomento all'ordine del giorno, le scelte che prendiamo le prendiamo insieme»

ROMA - Il segretario uscente del Partito democratico (Pd) ha fornito i dati sull'affluenza alle primarie: «Hanno votato circa 2 milioni e 900mila persone. Un dato inimmaginabile fino a qualche giorno fa, che ci rafforza».

LA SQUADRA DI RENZI - Subito dopo ha preso la parola il neo eletto Matteo Renzi: «E' un grandissimo onore fare il segretario del Pd. Cercheremo di farlo nel modo migliore, sapendo che prima che l'ambizione personale bisogna dare risposte ai problemi». La sua segreteria sarà composta da «5 uomini e 7 donne», ha annunciato Renzi aggiungendo: «Età media intorno a 35 anni».
Queste le competenze: Luca Lotti all'organizzazione; Stefano Bonaccini agli enti locali; Taddei, professore alla John Opkins university, responsabile economico; Davide Faraone welfare e scuola insieme; Francesco Nicodemo alla Comunicazione; Maria Elena Boschi alle riforme; Marianna Madia lavoro; Federica Mogherini Europa e affari internazionali; Debora Serracchiani alle Infrastrutture; il portavoce della segreteria è Lorenzo Guerini. Il sindaco ha tenuto per sè la delega alla Cultura. «Sono tutti parlamentari - ha spiegato Renzi - tranne Bonaccini, Taddei, Nicodemo e Serracchiani».

NON TEMO FRATTURE IN PD - Per il neo segretario «non è all'ordine del giorno» l'idea di togliere la fiducia al governo: «Il ritiro della fiducia non è argomento all'ordine del giorno, ci chiamiamo Pd, le scelte che prendiamo le prendiamo insieme. Non sono preoccupato dalle tensioni con i gruppi parlamentari. I parlamentari hanno diritto di parlare, di discutere, di dialogare, io ascolterò chi dice che è giusto avere 945 parlamentari... - ha spiegato - questo è un esempio concreto: do per scontato che la linea del Pd sulle riforme è di dire sì alla riduzione del numero dei parlamentari e a risparmi per un miliardo di euro, non farlo oggi sarebbe contraddire le scelte che hanno fatto 2 milioni e 900mila elettori delle primarie. Non c'è un braccio di ferro - ha assicurato Renzi -, io non voglio spingere i gruppi parlamentari a fare cose diverse, nel confronto di domani ci sarà un primo appuntamento di dialogo tra i gruppi, la segreteria e le strutture che verranno fatte dopo l'assemblea, come la direzione, che sarà integrata da 10 persone dalla cosiddetta società civile».
Quindi il rottamatore ha ricordato le parole di un suo sfidante: «Le cose dette ieri da Gianni (Cuperlo, ndr) sono state molto belle, non vedo nessun elemento di rischio per l'unità partito, il compito di tutti è lavorare insieme perchè i risultati arrivino».

3 RICHIESTE A LETTA - Renzi ha detto che chiederà «tre cose» a Enrico Letta: «Come detto in campagna elettorale, al governo chiediamo tre cose: il taglio dei costi della politica, un piano per il lavoro e una nuova idea di Europa». Quanto alla legge elettorale, il leader del Pd ha detto di considerarla una «priorità».

DARE SEGNALI CHIARI A PAESE - Poi il sindaco di Firenze ha parlato dei problemi del Paese: «Vi sembra normale che continuiamo a far finta di niente quando i cittadini chiedono immediatamente di cambiare passo, di cambiare verso? Abbiamo bisogno di dare segnali chiari, mi piacerebbe ci fosse questo senso dell'urgenza».

FORCONI RESTINO IN LEGALITA' - Infine Renzi ha risposto a una domanda sulla protesta dei Forconi: «Il punto centrale è che il governo dia risposte e che ogni manifestazione si svolga nella legalità».