25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Giustizia

Napolitano torna sull'indulto, «il Parlamento si assuma responsabilità di farlo o meno»

RP | RP | Il capo dello Stato: «Le Aule sono assolutamente libere di fare le loro scelte. Il mio messaggio non è un prendere o lasciare ma un modo per richiamare l'attenzione su un problema drammatico e un dovere ineludibile: ottemperare alla decisione della Corte di Strasburgo»

ROMA - Il Parlamento «deve avere un senso di responsabilità necessario per dire che vuole fare un indulto oppure prendersi la responsabilità di considerarlo non necessario sapendo che a maggio scade la raccomandazione della Corte dei diritti di Strasburgo». L'ammonimento è arrivato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine del convegno su amnistia, indulto e riforma della giustizia a Palazzo Giustiniani.

INDULTO UNICA VIA - Il capo dello Stato ha ricordato che il suo messaggio alle Camere «indicava l'esigenza di misure strutturali per evitare un ulteriore e nuovo sovraffollamento delle carceri e anche la possibilità di un indulto o di un'amnistia, ma di un indulto. Stamattina abbiamo ascoltato la relazione di Gustavo Zagrebelsky, che ha una lunga esperienza alla Corte di Strasburgo, che ha sostenuto essere l'indulto la sola misura capace di ottemperare alle fortissime raccomandazioni, per non dire intimazioni, della Corte di Strasburgo nei confronti dell'Italia».

PARLAMENTO ASSUMA RESPONSABILITA' - Detto questo, Napolitano ha ribadito che « il Parlamento è assolutamente libero di fare le sue scelte. Il mio messaggio non è un prendere o lasciare ma un modo per richiamare l'attenzione su un problema drammatico e un dovere ineludibile», ma per il presidente «il Parlamento deve avere il senso di responsabilità necessario per dire che vuole fare anche un provvedimento di indulto o innanzitutto un indulto necessario per ottemperare alla decisione della Corte di Strasburgo, oppure prendersi la responsabilità di considerarlo non necessario sapendo che c'è una scadenza, che è quella del maggio 2014, posta appunto dalla Corte dei diritti di Strasburgo».

ABNEGAZIONE VDF - Sempre oggi il capo dello Stato ha inviato al capo del dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, prefetto Alberto Di Pace, un messaggio in occasione della celebrazione della festa nazionale del Corpo dei Vigili del fuoco esprimendo «il più vivo apprezzamento per la qualificata opera che assicurano quotidianamente ai cittadini con grande professionalità, abnegazione e generoso spirito di solidarietà».

ANNIVERSARIO VDF - «In occasione di gravi e tragici eventi si rinsalda, ogni volta - ha aggiunto il presidente -, il profondo legame che unisce la comunità nazionale ai Vigili del Fuoco che, con sprezzo del pericolo e senza risparmio di energie, operano, in lotta contro il tempo e in condizioni spesso estreme, per salvare vite in pericolo, per impedire il verificarsi di ulteriori danni a persone e a cose e per effettuare, con impegno ammirevole e ricco di umanità - come in dure prove recenti - il recupero dei corpi delle vittime. In un contesto di continua innovazione tecnologica, assumono particolare importanza le attività di previsione e di prevenzione dei rischi industriali, che vengono svolte in favore di lavoratori ed imprese - ha continua il capo dello Stato -, mettendo a disposizione un insostituibile patrimonio di competenze specializzate, collaudate sul campo e affinate attraverso percorsi di formazione permanente, con l'obiettivo di coniugare le esigenze di produttività e di sviluppo con la tutela della vita umana e della salute».

PRESIDENZA ITALIANA UE - Ieri invece, in occasione del pranzo di Stato in onore del presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipovic, Napolitano ha parlato di Ue: «L'Italia, nell'ambito della presidenza di turno dell'Unione europea nella seconda metà del 2014, metterà in primo piano l'obiettivo della crescita e della lotta alla disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Croazia e Italia sono chiamate oggi a lavorare fianco a fianco per sostenere la costruzione di una Europa sempre più integrata e, allo stesso tempo, vicina ai propri cittadini. In tale contesto le elezioni europee del maggio 2014 - ha detto Napolitano - dovranno offrire l'occasione ai nostri governi e alle forze politiche più consapevoli per rilanciare decisamente il discorso sul ruolo fondamentale dell'Unione e sui dividendi in termini di pace e di sviluppo economico e sociale che ancora continua a generare».

ITALIA PER ALLARGAMENTO UE - Il capo dello Stato ha spiegato che l'Italia crede fermamente nel «processo di allargamento dell'Unione europea come strumento di stabilità e progresso per tutto il nostro Continente». Napolitano ha ricordato la sua partecipazione lo scorso 30 giugno a Zagabria alle celebrazioni per l'ingresso della Croazia, «un traguardo che costituisce un chiaro e positivo segnale per tutti i paesi dell'Europa sud-orientale non ancora membri dell'Unione». Quindi il presidente della Repubblica ha ricordato il valore dei rapporti bilaterali che hanno superato «un passato tragico che, nel secolo scorso ha purtroppo portato ingiustizie e sofferenze alle nostre popolazioni. Esse tuttavia sono sempre rimaste, anche nei momenti di maggiore tensione, indissolubilmente e profondamente legata da una comunanza di radici storiche e culturali».

OCCASIONE EXPO 2015 - Infine Napolitano ha promosso l'esposizione universale di Milano: «Expo Milano 205 può rappresentare un momento di grande rilievo nel passaggio ad una ripresa e nuova crescita economica e sociale».