«Ci aspettiamo che la nostra economia torni in positivo. Siamo a un punto di svolta»
RP | RP | Saccomanni: «I dati sulla produzione, sulla fiducia dei consumatori e delle imprese mostrano che il nostro Paese è in ripresa e tra gli analisti c'è consenso su questo tema. Se la Penisola continuerà sulla strada delle riforme adottate, il processo continuerà e probabilmente faremo meglio di quello che molti prospettano»
WASHINGTON - «Il quarto trimestre (del 2013, ndr) sarà positivo». Lo ha ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni intervistato da Bloomberg Tv, aggiungendo che anche per il prossimo anno «ci aspettiamo che l'economia sarà positiva. Siamo a un punto di svolta», ha chiarito. Saccomanni si trova negli Stati Uniti per incontri istituzionali tra Washington e New York.
CON RIFORME RIPRESA CI SARA' - Il ministro ha precisato che prima che «la ripresa italiana si veda anche nei numeri sull'occupazione» ci vorrà del tempo, ma «i dati sulla produzione, sulla fiducia dei consumatori e delle imprese mostrano che l'economia è in ripresa e tra gli analisti c'è consenso su questo tema». Saccomanni ha inoltre risposto alla domanda sulle effettive capacità dell'Italia di raggiungere gli obiettivi che si è fissata: «E sempre difficile fare previsioni, specie quando si parla dell'Italia», ha detto, ma ha poi precisato che «se l'Italia continuerà sulla strada delle riforme adottate, il processo della ripresa continuerà e probabilmente faremo meglio di quello che molti analisti si aspettano».
FINITA INCERTEZZA POLITICA - Anche perché, ha aggiunto il ministro, il periodo di incertezza politica in Italia «è finito. Dalla fine di dicembre dell'anno scorso fino a maggio, quando questo governo è stato formato, c'era una forte incertezza», colpa anche di elezioni inconcludenti «nel senso che non c'è stata una maggioranza chiara, c'è stato un po' di rumore proveniente dal settore politico. Ma non credo che ci sia nessuna ragione fondamentale per aspettarsi che ci siano fattori determinanti di instabilità in gioco» .
«Credo che il team al governo sia stato molto unito e fortemente impegnato» nel fare ripartire l'Italia, ha proseguito Saccomanni spiegando che ciò «è riflesso nella reazione dei mercati finanziari».
CRISI ITALIANA DOVUTA DA DEBITO - Quanto alla situazione del Paese, per il ministro dell'Economia L'Italia «viene da una grave crisi», ma «sono stati fatti progressi» e i miglioramenti della situazione finanziaria del settore pubblico «sosterranno la ripresa». Saccomanni ha spiegato al pubblico americano che la crisi italiana non è stata il risultato di una sorta di bolla finanziaria o immobiliare, «ma era per lo più dovuta all'alto livello di debito pubblico, che è stato esacerbato dalla paura che l'Unione Europea potesse dissolversi, che l'euro potesse dissolversi». Tale fenomeno, ha aggiunto, «ha creato molta tensione sull'economia, perché lo spread tra Italia e Germania si rifletteva sul settore bancario e quindi sull'economia reale».
PIENA FIDUCIA A BCE - Infine Saccomanni si è detto «fiducioso» nella Banca centrale europea (Bce) guidata da Mario Draghi. Il ministro ha chiarito che l'Eurotower è «indipendente» e ad essa «non piace ricevere consigli» dai ministri delle finanze: «Se ci fosse un rischio di deflazione in Europa, avrebbe tutti gli strumenti utili per limitare quel rischio che io non vedo materializzarsi in questo momento».
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