Letta: «Usa non hanno spiato né il governo né i cittadini italiani»
Il Premier ha riferito al Parlamento che «ad oggi, in base all'analisi svolta, non risultano compromesse la sicurezza delle comunicazioni né dei vertici dell'esecutivo né delle nostre ambasciate, né risulta che la privacy dei nostri connazionali sia stata violata»
ROMA - Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha ribadito che all'Italia non risultano attività di interferenza dei sistemi di sorveglianza dei servizi segreti degli Stati Uniti con le attività del nostro governo. Riferendo alla Camera sul caso datagate Letta ha spiegato che «ad oggi, in base all'analisi svolta, non risultano compromesse la sicurezza delle comunicazioni né dei vertici del governo né delle nostre ambasciate, né risulta che la privacy dei cittadini italiani sia stata violata».
USA NON SPIAVANO ITALIA - «Mi presento qui dopo una collaborazione intensa con il Copasir, al quale abbiamo fornito e forniremo tutti gli elementi per svolgere le sue funzioni di controllo e garanzia», ha premesso il presidente del Consiglio. Le autorità degli Stati Uniti, ha sottolineato il premier, «hanno assicurato che i loro organismi informativi non hanno rivolto i loro sistemi di ricezione nei confronti del nostro Paese».
ITALIA NON HA COLLABORATO - Secondo Letta i servizi segreti italiani «non effettuano attività di sorveglianza difformi dal nostro ordinamento. Confermo che i servizi italiani non partecipano alle attività di Prism o di Tempora (i due principali programmi di spionaggio statunitensi e britannici svelati dalla 'talpa' della Nsa Snowden, ndr) né hanno ricevuto richieste di partecipare. Hanno ricevuto solo una proposta di collaborazione su dati non riguardanti cittadini italiani per Tempora, declinata perché non corrispondente alle regole del nostro ordinamento».
SERVE FIDUCIA UE-USA - Quindi il capo del governo ha raccontato: «Nel corso del mio incontro con il segretario di Stato John Kerry, ho comunicato la nostra grande attenzione sul caso datagate. Kerry mi ha confermato la volontà del presidente degli Stati Uniti Obama e sua personale di non mettere in opera azioni di sorveglianza delle istituzioni e dei cittadini alleati. La fiducia reciproca tra Stati Uniti e Unione europea è indispensabile per contrastare efficacemente le minacce del terrorismo e del cyber-terrorismo».
EQUILIBRIO FRA PRIVACY E SICUREZZA - A giudizio di Letta in questa «fase delicata» è necessario «mantenere salda la bussola transaltantica europea della nostra politica estera. Serve un nuovo equilibrio tra la sicurezza nazionale e il diritto alla privacy, tra la sicurezza e i diritti personali». Un equilibrio che «non è una debolezza ma un punto di forza della democrazia», ha concluso il premier.
M5S, DA LETTA IL NULLA - Le parole del premier sono state accolte con freddezza dal Movimento 5 stelle (M5s): «Lei oggi è venuto a dire il nulla, sta facendo scappare dal retrobottega le grandi orecchie americane», ha detto il deputato Angelo Tofalo, componente del Copasir.
PD, NOSTRI 007 ESTRANEI – In linea con Letta la deputata del Pd Rosa Calipari, anch'essa componente del Copasir: «La rivelazione del programma Prism ha causato un vero e proprio terremoto nei sistemi di intelligence di molti Paesi ma il nostro impianto di norme ha retto molto bene, garantendo l'operatività dei servizi e la loro autonomia. L'intelligence italiana, infatti, non ha cooperato con altri Paesi per raccogliere dati in modo indiscriminato e dal nostro paese non sono state date 'burocraticamente' informazioni agli Stati Uniti o altri partner. Va ricordato che anche per questo i nostri agenti sono molto apprezzati da tutti i nostri partner».
«Dobbiamo inoltre ribadire - ha sostenuto Calipari - in sede europea, anche in vista dell'imminente semestre a guida italiana, la necessità di un'azione bilaterali dell'Unione Europea con altri Stati, in particolare con gli Usa, per giungere ad una nuova cornice di leale collaborazione fra servizi di intelligence, affinché lo scandalo di questi mesi non si ripeta più».