12 ottobre 2025
Aggiornato 07:30
Legge di stabilità

Quella di Bruxelles «non è una bocciatura, io difendo la strada che abbiamo scelto»

Il premier Letta: «Non posso far finta che non ci sia stata la comunicazione della Commissione europea. I nostri numeri sono giusti, una giusta tenuta dei conti e delle regole che non soffochi la ripresa, troppo rigore fine a se stesso soffocherebbe la ripresa. L'Ue non tiene conto del pacchetto di privatizzazioni che è pronto e darà effetti positivi nel 2014 sul debito»

ROMA - «Non posso far finta che non ci sia stata la comunicazione della Commissione europea» sulla legge di stabilità, ma quella della commissione «non è una bocciatura, io difendo la strada che abbiamo scelto: i nostri conti sono giusti, una giusta tenuta dei conti e delle regole che non soffochi la ripresa, troppo rigore fine a se stesso soffocherebbe la ripresa», ha detto il premier Enrico Letta in risposta ai rilievi alla legge di stabilità da parte dell'esecutivo Ue.

BASTA A UE SOLO RIGORE - «Noi - ha aggiunto Letta in collegamento da Palazzo Chigi con un convegno a Fabriano - ci batteremo per un'Europa che non sia l'Europa del troppo rigore che impedisce la ripresa. La sola austerità farà vincere alle prossime elezioni europee i movimenti euroscettici come quelli di Le Pen o in Italia di Grillo. A quel punto le cose non saranno più facili in Europa».

RISULTATI CI SARANNO - Il presidente del Consiglio ha rivendicato: «Siamo convinti che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta ed i risultati ci saranno noi non dobbiamo rassegnarci. A Lipsia, ai tedeschi ho detto che tutti abbiamo sulle spalle il futuro dell'Ue. I nostri conti sono a posto e non abbiamo chiesto un euro di aiuto, al tempo stesso non ci siamo sottratti ai nostri impegni di Paese fondatore dell'Ue. Ai tedeschi ho detto una cosa: se continuate su questa strada sarete forti da soli, ma avrete un deserto intorno a voi e si indebolirà tutta l'Europa. Questo è una battaglia che voglio portare avanti fino in fondo. Con il semestre italiano deve iniziare la legislatura della crescita e per questo l'Italia deve essere credibile, avere i conti a posto, l'anno prossimo faremo degli interventi per fare scendere il debito pubblico, e deve essere anche un paese ordinato dal punto di vista politico-istituzionale».

NESSUNA BOCCIATURA - Il capo del governo ha è poi tronato alla legge di stabilità: «So che ci sono difficoltà, ma per superarle dobbiamo essere determinati, tenere la barra dritta ed essere convinti di quello che facciamo». Il premier si è detto «tranquillo» e fiducioso che la legge di stabilità «funzionerà» nonostante i rilievi espressi dalla commissione Ue. Da parte di Bruxelles secondo Letta: «Non c'è stata una bocciatura» alla legge di stabilità italiana e soprattutto «l'Ue non tiene conto del pacchetto di privatizzazioni che è pronto e darà effetti positivi nel 2014 sul debito, oltre alla spending, alla rivalutazione delle quote di Bankitalia e con il rientro dei capitali. Si libereranno risorse e renderanno possibile investimenti produttivi che la Commissione lega al debito troppo alto. Il nostro debito è alto ma sta scendendo come dimostrano i tassi d'interesse e questo mi incoraggia».
Perchè l'Italia abbia credibilità in Europa «deve essere un paese ordinato, anche dal punto di vista politico-istituzionale, non deve dare l'idea che ogni giorno può succedere un terremoto, questo è una fatica in più per tutti i noi», ha concluso Letta.