29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Scarcerazione Ligresti

Cancellieri: «Contro di me il metodo Boffo, non mi faccio intimidire»

La Guardasigilli: «Combatto, querelo e vado avanti. Un quotidiano mi attribuisce proprietà mai avute e stipendi mai percepiti. Sono disgustata». Caselli torna a ribadire: «Arresti domiciliari decisi solo in base a fatti concreti e provati». M5s presenta mozione di sfiducia alla Camera e Senato

ROMA - «Gettare la spugna? No, assolutamente. Anzi, combatto, querelo e vado avanti. Non mi faccio intimidire. Personalmente sono una roccia. Il metodo Boffo lo abbiamo ben conosciuto in altri tempi. Bisogna reagire». Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, intervistata da Il Messaggero, è nuovamente intervenuta sul suo interessamento per la scarcerazione di Giulia Ligresti.

IL METODO BOFFO - Cancellieri ha specificato perché parla di metodo Boffo: «Un quotidiano mi attribuisce proprietà mai avute e stipendi mai percepiti. Addirittura una villa a Genzano che forse avrà ereditato un'altra Anna Maria Cancellieri, ma non io! E tutto questo per cosa? Per alimentare il sospetto di presunti favori che con esistono. O per gettare fango. Ho trascorso la mia vita da funzionario dello Stato. Sono disgustata».

PRONTA A DIMETTERMI - La Guardasigilli si è detta pronta alle dimissioni: «Non ho mai brigato per avere posti nella vita. Tutto quello che mi hanno chiesto di fare l'ho fatto con spirito di servizio. Se il mio servizio non va bene, non sono certo attaccata alla poltrona. Se me lo chiedessero lo farei un passo indietro, ma dovranno anche spiegare al Paese il perché di ciò. Non consento che si passi sopra il mio onore».

CASELLI, LIGRESTI SCARCERATA PER MOTIVI SALUTE - Anche il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli ha ripetuto ad Agorà di Rai 3 che «la decisione del gip di concedere gli arresti domiciliari a Giulia Ligresti è stata presa esclusivamente sulla base di fatti concreti e provati: le condizioni di salute, che rendevano pericolosa la permanenza in carcere, e il fatto che già il 2 agosto, quindi ben prima delle telefonate in questione (del ministro Cancellieri, ndr), c'era stata una richiesta di patteggiamento accettata dalla procura».
Pur non entrando nel merito «politico» della vicenda, Caselli ha aggiunto: «Qualunque illazione, che metta in campo circostanze esterne al meccanismo processuale, non può che considerarsi arbitraria e destituita di ogni fondamento. Telefonate esterne, per quanto riguarda il mio ufficio, non ne esistono».

M5S PRESENTA MOZIONE SFIDUCIA - Intanto il Movimento 5 stelle (M5s) ha formalizzato la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Cancellieri sia alla Camera che al Senato. Secondo fonti del M5s l'iniziativa era stata di fatto anticipata la scorsa settimana attraverso un invio on line del documento agli uffici della Camera. Nel documento diffuso la scorsa settimana il gruppo aveva sottolineato che «un ministro della Giustizia che si sia lasciato condizionare nel suo operato dai suoi rapporti personali con la famiglia Ligresti - e dai rapporti economici poco chiari del figlio - agendo, oltretutto, con una marcata disparità di trattamento verso gli altri detenuti 'non eccellenti', ed utilizzando i magistrati che operano all'interno del ministero, è un'ombra indelebile sulla sua figura istituzionale da un punto di vista etico, morale e politico».