Cancellieri: «Nessuna interferenza con decisioni organi giudiziari»
Il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha inviato una lettera ai capigruppo di Camera e Senato per chiarire la sua posizione in merito alla vicenda di Giulia Ligresti, arrestata nell'ambito dell'inchiesta Fonsai, e poi scarcerata e messa ai domiciliari
ROMA - Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha inviato una lettera ai capigruppo di Camera e Senato per chiarire la sua posizione in merito alla vicenda di Giulia Ligresti, arrestata nell'ambito dell'inchiesta Fonsai, e poi scarcerata e messa ai domiciliari, e per le cui condizioni di salute in carcere il Guardasigilli si sarebbe interessata di persona: «Ho fatto quello che avrei fatto per altri», ha scritto Cancellieri.
«In merito alla vicenda carceraria di Giulia Ligresti, ritengo opportune alcune precisazioni», si legge nella lettera , che prosegue: «Tutti voi conoscete l'attenzione e l'impegno che fin dal primo giorno del mio mandato ministeriale ho riservato alle condizioni in cui versano i detenuti; condizioni che, troppo spesso, hanno portato, specialmente le persone più vulnerabili, a compiere scelte estreme». E «nel caso di Giulia Ligresti, avverto l'esigenza di precisare il senso e i limiti del mio intervento, non appena avuta conoscenza, per via diretta, delle condizioni psicofisiche della ragazza».
«Era mio dovere - scrive il Ministro - trasferire questa notizia agli organi competenti dell'Amministrazione Penitenziaria per invitarli a porre in essere gli interventi tesi ad impedire eventuali gesti autolesivi».
«Mi sono comportata, peraltro, nello stesso modo quando sono pervenute al mio Ufficio segnalazioni, da chiunque inoltrate, che manifestassero preoccupazioni circa le condizioni sullo stato psicofisico di persone in stato di detenzione. Intervenire è compito del ministro della Giustizia», sottolinea Cancellieri nella missiva, aggiungendo: «Non farlo sarebbe colpevole e si configurerebbe come una grave omissione».
«Non c'è stata, quindi, né poteva esserci, alcuna interferenza con le decisioni degli Organi giudiziari», prosegue il ministro, sottolineando: «Nella mia comunicazione al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, non vi è stato nel modo più assoluto, come ampiamente dimostrato, alcun riferimento a possibili iniziative finalizzate alla eventuale scarcerazione della Ligresti». «Naturalmente, sono pronta a riferire in Parlamento, ove richiesta, per poter dare ogni chiarimento che si rendesse necessario», conclude la missiva.
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