28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Giustizia | Ineleggibilità Berlusconi

Decadenza di Berlusconi, deciderà il Senato

La Giunta per le elezioni ha votato di affidare all'Aula di palazzo Madama l'agibilità politica del Cavaliere. Crimi (M5s) scrive un post su Facebook durante i lavori e viola il regolamento, durissime le reazioni

ROMA - La Giunta per le elezioni e le immunità del Senato ha votato a maggioranza di proporre all'aula di palazzo Madama la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, a seguito della condanna definitiva in Cassazione per frode fiscale e in applicazione delle norme della legge Severino. L'aula dovrà votare sulla decadenza entro venti giorni da oggi.

CRIMI (M5S) INFRANGE IL REGOLAMENTO - La seduta della Giunta è stata animata dalle polemiche scatenate da un post su Facebook di Vito Crimi del Movimento 5 stelle (M5s), dove ha preso di mira un poster con la scritta «Silvio non mollare», producendosi in considerazioni piuttosto grevi sulla salute fisica dell'anziano leader del Popolo della libertà.

PDL, SEDUTA NULLA - Il Pdl ha sollevato dubbi sulla regolarità dei lavori della Giunta, con il capogruppo Renato Schifani, che ha scritto: «Denunciamo al presidente Grasso un fatto gravissimo: mentre la Giunta delle Elezioni è in camera di consiglio, l'esponente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, sta esprimendo su Facebook giudizi volgari e offensivi contro il presidente Berlusconi, violando il regolamento del Senato. Un comportamento intollerabile che conferma la bontà della nostra richiesta di ricusazione di alcuni membri della Giunta ed inficia gravemente la legittimità dei lavori del collegio».

CASINI (UDC), CRIMI INQUALIFICABILE - Oltre al Pdl, hanno protestato anche altri partiti, fra cui l'Udc, con il suo leader Pierferdinando Casini che ha detto: «La Giunta del Senato non è un plotone d'esecuzione e Silvio Berlusconi ha diritto alle tutele che spettano a qualsiasi altro parlamentare, né più né meno. Vito Crimi ha commesso un fatto inqualificabile sotto il profilo istituzionale e autolesionista sotto quello politico. Confido nella sensibilità del presidente Stefano perché voglia assumere le conseguenti, necessarie iniziative».

ZANETTI (SC), M5S INADEGUATO - Scelta Civica, per bocca di Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali di Scelta Civica e vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, ha attaccato il M5s: «Vito Crimi che dà a Schifani il pretesto di chiedere la sospensione dei lavori della Giunta del Senato, per il gusto di scrivere su Facebook un commento da bambino di otto anni, è la cifra di come il M5s sia totalmente incapace e inadeguato a portare avanti anche le istanze e le battaglie cui il suo elettorato tiene di più. Una verità che in questi sette mesi abbiamo constatato molte volte durante i lavori parlamentari in Aula e nelle Commissioni».

GRASSO, SENATO INTERVERRÀ SU CRIMI - Sull'argomento è intervenuto anche il presidente del Senato, Pietro Grasso: «Il presidente Grasso - si legge nella nota ufficiale diffusa dal suo portavoce Alessio Pasquini - ritiene del tutto inqualificabile e gravemente offensivo quanto scritto dal senatore Vito Crimi nei confronti del senatore Berlusconi durante la fase pubblica della seduta della Giunta. Anche tale comportamento verrà sicuramente valutato dagli organi competenti del Senato».

STEFANO NON ACCOGLIE RICHIESTA PDL - Il presidente della Giunta Dario Stefàno non ha accolto la richiesta del Pdl di sospendere la camera di consiglio sulla decadenza di Silvio Berlusconi a causa del post su Facebook di Crimi, perché «E' previsto ciò li si possa fare solo per cause di forza maggiore o in caso di guerra. Mi sono sembrate sufficienti le spiegazioni che Crimi mi ha dato. Ho voluto richiamare tutti i commissari a evitare di incorrere in incidenti durante la camera di consiglio. Crimi, in ogni caso - ha sottolineato Stefàno - mi ha dimostrato essere stato da lui postato qualcosa di cui non era l'autore principale e comunque pubblicato in precedenza e non durante i lavori della Giunta. Questo mi è sembrato sufficiente per ritenere non doversi sospendere una seduta e interrompere i lavori».
Il presidente Stefàno ha comunque sottolineato di aver «stigmatizzato» il comportamento del senatore M5s Crimi «come ha fatto il presidente Grasso».

SCHIFANI (PDL), PEGGIO DEL PREVISTO - Schifani ha quindi commentato: «Peggio del previsto. Il copione era stato già scritto e se ne conosceva la trama ma si è andati oltre ogni limite di tollerabilità. Al verdetto politico, fondato sul pregiudizio e sull'odio verso Silvio Berlusconi, in palese violazione del principio della non retroattività della legge penale sancito dalla Costituzione, oggi si è aggiunto l'intollerabile comportamento di un senatore che ha infranto il patto di riserbo dell'udienza pubblica dell'organismo parlamentare e inficiato così la legittimità della decisione. Un comportamento, questo, che avrebbe dovuto imporre lo stop ai lavori, come abbiamo richiesto al presidente Grasso».
Schifani ha aggiunto: «Ora spetterà all'Assemblea del Senato evitare che si consumi definitivamente questo gravissimo vulnus costituzionale e regolamentare. Ci auguriamo che gli alleati di governo, Partito democratico e Scelta Civica, abbiano in quella sede un sussulto di responsabilità e respingano insieme al Pdl il pronunciamento odierno».

PEZZOPANE (PD), GIUNTA HA LAVORATO SENZA PREGIUDIZI - «Anche oggi la Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari ha compiuto il suo lavoro senza alcun pregiudizio, in trasparenza e chiarezza», ha rivendicato la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane, componente della Giunta.
«Anche oggi nei lavori della camera di consiglio - ha detto Pezzopane  - abbiamo proceduto con serietà, approfondendo tutte le ragioni formali e sostanziali che ci hanno indotti a sostenere le ragioni della legalità e dello stato di diritto. Anche sulla richiesta di ricusazione di alcuni senatori, avanzata da Berlusconi in maniera del tutto inopportuna e infondata, abbiamo compiuto valutazioni nell'esclusivo rispetto del regolamento».
Sul caso Crimi, ha aggiunto l'esponente Pd, «si esprimeranno gli organi competenti. Il Pd ha agito con serietà e rigore e manterrà questo atteggiamento anche nel voto in Aula, che io mi auguro possa essere un voto palese per dare trasparenza ai lavori del Senato».