12 ottobre 2025
Aggiornato 10:30
Risposta su Repubblica a Scalfari

Il Papa e la lettera «a chi non crede»

«Pregiatissimo Dottor Scalfari»: inizia così la lettera che Papa Francesco ha scritto al fondatore di Repubblica e che il quotidiano di largo Fochetti mette in apertura di giornale con il titolo «Il Papa: la mia lettera a chi non crede»

ROMA - «Pregiatissimo Dottor Scalfari»: inizia così la lettera che Papa Francesco ha scritto al fondatore di Repubblica e che il quotidiano di largo Fochetti mette in apertura di giornale con il titolo «Il Papa: la mia lettera a chi non crede».

E' con viva cordialità che, sia pure solo a grandi linee, vorrei cercare con questa mia di rispondere - ricorda Bergoglio - alla lettera che, dalle pagine di Repubblica, mi ha voluto indirizzare il 7 luglio con una serie di sue personali riflessioni, che poi ha arricchito sulle pagine dello stesso quotidiano il 7 agosto. La ringrazio, innanzi tutto, per l'attenzione con cui ha voluto leggere l'Enciclica «Lumen fidei».

Il Papa prende le mosse da due «circostanze»: la prima «deriva dal fatto che, lungo i secoli della modernità, si è assistito a un paradosso: la fede cristiana, la cui novità e incidenza sulla vita dell'uomo sin dall'inizio sono state espresse proprio attraverso il simbolo della luce, è stata spesso bollata come il buio della superstizione che si oppone alla luce della ragione. Così tra la Chiesa e la cultura d'ispirazione cristiana, da una parte, e la cultura moderna d'impronta illuminista, dall'altra, si è giunti all'incomunicabilità. E' venuto ormai il tempo, e il Vaticano II ne ha inaugurato appunto la stagione, di un dialogo aperto e senza preconcetti che riapra le porte per un serio e fecondo incontro».

La seconda circostanza, «per chi cerca di essere fedele al dono di seguire Gesù nella luce della fede, deriva dal fatto che questo dialogo non è un accessorio secondario dell'esistenza del credente: ne è invece un'espressione intima e indispensabile».