«Ricostruire una nuova destra per immaginare un'altra italia»
E' questo il tirolo della 32esima Festa Tricolore di Mirabello, tradizionale appuntamento della destra italiana, in programma da domani a domenica, sotto la regia del reggente di FLI Roberto Menia. Prima edizione degli ultimi vent'anni in cui il programma non prevede interventi per Gianfranco Fini
ROMA - «Ricostruire una nuova destra per immaginare un'altra italia». E' questo il tirolo della 32esima Festa Tricolore di Mirabello, tradizionale appuntamento della destra italiana dai tempi dell'Msi di Giorgio Almirante, in programma da domani a domenica, sotto la regia del reggente di Fli Roberto Menia. Prima edizione degli ultimi vent'anni in cui il programma non prevede interventi per Gianfranco Fini.
CARTELLO A DROIT - «Comporre una nuova destra in grado di immaginare le impalcature future su cui poggiare un'altra Italia è il filo conduttore di quest'anno - ha spiegato Menia presentando la manifestazione - che Fli dedica alla storia e alla rinascita. La prima, a venticinque anni dalla scomparsa di Giorgio Almirante, come bagaglio del proprio passato da utilizzare al meglio per edificare una nuova proposta, credibile e seria, di un cartello 'a droit' nel palcoscenico politico italiano».
RUPTURE CON IL PASSATO - L'obiettivo, secondo Menia, promotore della 'Costituente nazionale' della destra, è «la consapevolezza che una rinascita non può che passare da una rupture col passato mescolata a interpreti diversi e funzionali alle contingenze del Paese». Ragion per cui, accanto a due momenti di confronto tematici sulla giustizia e sull'occupazione, il primo con l'intervento dell'ex presidente del Pd Rosi Bindi, il secondo con ospiti delle rappresentanze sindacali come Santini e Centrella, la chiusura domenicale dell'appuntamento ferrarese di Fli sarà dedicata ad una conversazione tra Roberto Menia, ed il sindaco di Verona Flavio Tosi, «esponente di quel nuovismo, territoriale ma proiettato al palcoscenico nazionale, utile strumento per scardinare vecchi schemi e consuetudini obsolete».
«Nella consapevolezza che - ha sottolineato ancora Menia - una vera rinascita nazionale non potrà che prendere le mosse da una proposta chiara e definita, che non si lasci attrarre dalle sirene renziane dedite a slogan e infiniti propositi rottamatori, ma che al contrario conservi la barra dritta verso la meta del nuovo centrodestra italiano».