19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Capezzone: «Fini è un dipietrista di seconda fila»

Fini: «Berlusconi ha indebolito le Istituzioni di questo paese»

Il leader di FLI: «Predominio Lega sfilaccia la coesione nazionale. Terzo polo si candidi come forza di Governo. La bontà della manovra è ancora tutta da dimostrare». Bocchino a Fini: «Mettiti al comando e andiamo dritti»

MIRABELLO - «I Governo Berlusconi non ha fatto nulla per rafforzare la coesione nazionale». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco della Festa del tricolore a Mirabello. Napolitano, secondo Fini, resta l'unico punto di riferimento sui valori dell'unità d'Italia.
«Il capo Stato - ha detto Fini - è stato il punto di riferimento in questi mesi. Se gli italiani si sono ritrovati uniti intorno ad alcuni valori, se sono state centinaia le manifestazioni per ricordare insegnamento storia del risorgimento anche in piccolissimi comuni, certamente l'impulso del presidente dello Stato è stato di stimolo anche per i più tiepidi». «Non tutti ci credono più nei valori unificanti della Patria - ha aggiunto -. Troppe volte ci sono stati atteggiamenti tiepidi».
«Nessuno può dire che il Governo Berlusconi è la causa di quella difficoltà di coesione nazionale - ha spiegato il leader di Fli - che oggi si registra, che è un male antico. Ma un certo modo di concepire le istituzioni e certe abitudini non solo non hanno rafforzato la coesione, ma hanno rischiato di indebolirla».

Siamo alla fine del regno di Berlusconi - «Il berlusconismo per certi aspetti è giunto al termine. Non sappiamo quando calerà la tela, ma siamo già alla fine di un regno».
«Siamo alla fine di un regno - ha detto Fini -. Un'alternativa all'attuale sistema e all'attuale andazzo c'è, lo abbiamo verificato». I referendum dei mesi scorsi, secondo il leader di Fli hanno dimostrato che «c'è una grande voglia di partecipazione del cittadino».

Predominio Lega sfilaccia la coesione nazionale - Il Governo Berlusconi «non ha saputo valorizzare i momenti unificanti» nei 150 anni dell'unità d'Italia e «il predominio della Lega rischia di sfilacciare la coesione nazionale». Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, «il Nord non ha bisogno non ha bisogno della Padania e delle camice verdi».
«Il predominio della Lega nel Governo - ha detto Fini alla Festa del tricolore di Mirabello - rischia di sfilacciare la coesione nazionale». «Il Governo - ha aggiunto - non ha saputo valorizzare i momenti unificanti, e ha dimostrato di avere una strana concezione di quello che deve essere il rapporto tra le istituzioni». «Il Nord - secondo il leader di Fli - non ha bisogno dell'ampolla, delle camicie verdi, della Padania, ma di un governo in grado di governare».

Terzo polo si candidi come forza di Governo - Il terzo polo non si limiti ad una alleanza, ma si candidi a forza di governo.
«Il terzo polo deve essere un'unione di forze motivate dalla volontà di andare all'attacco non di giocare di rimessa: non può limitarsi ad un'alleanza che nel futuro veda parlamentari che non stanno né di qua nel di là. Deve candidarsi come forza di governo del paese».

Serve una svolta politica, non ribaltoni - «Serve una svolta, una nuova maggioranza, un nuovo presidente del Consiglio che si dedichi soltanto ai problemi dell'economia».
«Serve un nuovo premier - ha detto Fini dalla festa del tricolore a Mirabello - non un premier che continua a dire resistere, resistere, resistere. Serve un premier che 24 ore al giorno pensi a 'governare, governare, governare'». «Non si può difendere l'indifendibile - ha aggiunto - serve una svolta politica non cerchiamo un ribaltone». «Sapeste - ha detto - in quanti in privato ci dicono 'avete ragione' ma hanno il timore di farsi vedere per timore del loro capo!».

La bontà della manovra è ancora tutta da dimostrare - «Non si può avere strategia per combattere la crisi se prima si è detto che quella crisi non c'è». Ne è convinto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, convinto che «la bontà di questa manovra sarà ancora tutta da dimostrare».
«Il governo - ha aggiunto Fini - è credibile non quando ha un sussulto ma quando ha una strategia. Il governo si è mosso non per intima convinzione, ma perché è stato strattonato dall'esterno».
«Non si può in un mese cambiare quattro volte l'abito della manovra, in una sorta di Monopoly che alla fine ha riportato al punto di partenza. Tagliare le risorse agli enti locali - ha aggiunto - significa avere ripercussioni sui servizi, punendo le fasce più basse della popolazione, aumentando l'ingiustizia sociale. Non è questa la destra che abbiamo sempre sognato».

Nessuna dimissione dalla presidenza della Camera per Gianfranco Fini, ma soltanto la promessa di lottare assieme a Fli per «farci trovare pronti» quando gli italiani sfratteranno Berlusconi. E' questa la conclusione del suo comizio alla Festa del tricolore a Mirabello.
«Saranno gli italiani a consegnare lo sfratto a Berlusconi - ha detto Fini - facciamoci trovare pronti a quell'appuntamento.
Dobbiamo avviare la fase due del partito, con un'iniziativa costante in tutta Italia». «Fermo restando il mio dovere di imparzialità come presidente della Camera - ha aggiunto - non c'è dubbio alcuno che ci incontreremo sempre più nelle piazze, ovunque si possa ridare forza al popolo di centrodestra».

Capezzone: «Fini è un dipietrista di seconda fila» - «Nonostante un anno di spot televisivi e giornalistici a favore di Fli, oggi Fini doveva avere l'onestà intellettuale di riconoscere il suo flop e la marginalità del suo partitino che è e resta prigioniero dell'astio contro il Governo e il Pdl». Lo afferma Daniele Capezzone, portavoce Pdl.
«Un anno fa, in occasione dell'intervento di chiusura di Fini a Mirabello, sembrava che la politica italiana dipendesse da ogni sillaba o da ogni sospiro di Fini - continua - Oggi, Fini è in un angolo, e parla come un dipietrista di seconda fila. Contento lui...».

Bocchino a Fini: «Mettiti al comando e andiamo dritti» - «Mettiti ai comandi e andiamo e andiamo dritti fino al traguardo». Così il vicepresidente di Fli Italo Bocchino ha invitato sul palco della Festa tricolore di Mirabello il leader Gianfranco Fini. Prima di passargli il microfono, è stata consegnata al presidente della Camera la tessera numero 1 di Futuro e libertà.