31 luglio 2025
Aggiornato 10:30
Festa del Tricolore a Mirabello

Fini: Con Casini per portare al centro l'Italia

Il futuro di Fli non sarà «al centro», ma a fianco di Pierferdinando Casini per «riportare al centro l'Italia». E a tenere le redini del partito sarà il presidente della Camera in persona, che ne ha dato l'annuncio durante il comizio ieri alla Festa del Tricolore a Mirabello

MIRABELLO - Forse non si è ancora conclusa la «traversata nel deserto» della destra in Italia, ma di certo Gianfranco Fini sulla sua strada non incontrerà più Silvio Berlusconi, «l'uomo dei sogni», quello con «la bacchetta magica», quello che in Europa è definito una «caricatura del centrodestra», che due anni fa lo cacciò dal Pdl con un comunicato stampa, senza nemmeno un confronto aperto. Il futuro di Fli non sarà «al centro», ma a fianco di Pierferdinando Casini per «riportare al centro l'Italia». E a tenere le redini del partito sarà il presidente della Camera in persona, che ne ha dato l'annuncio durante il comizio ieri alla Festa del Tricolore a Mirabello.

Continuare con la politica del rigore - Ormai alla vigilia della campagna elettorale Fini ha rilanciato l'assemblea dei mille il 30 settembre ad Arezzo («non ci saranno simboli di partito, andremo lì per ascoltare») e ha cercato di rianimare i suoi, distribuendo per circa un'ora critiche a Bersani, Vendola, Berlusconi, alla Lega, all'«antipolitica» di Grillo e chiedendo di non considerare una «parentesi l'esperienza del governo Monti»: dopo le elezioni - ha spiegato - ci sarà inevitabilmente un «governo politico, ma bisognerà continuare con la politica del rigore». Né col centrodestra né col centrosinistra, questo è il senso del suo intervento: «Lo spazio c'è» per un'alternativa a Bersani e Berlusconi, «sta a noi riempirlo», ma «non possiamo pensare di farlo da soli» questo «non significa rinnegare» i valori della tradizione della destra ma «avere la capacità di trovare elementi comuni nell'interesse generale». Prima di lasciare il palco, il leader di Fli ha fatto una promessa: «Mirabello mi vedrà doverosamente alla testa di coloro che in questi mesi hanno dato vita sul territorio a Futuro e libertà e mi scuso se non l'ho potuto fare in precedenza per evidenti ragioni».

Entriamo in una fase che sarà decisiva - Il presidente della Camera è tornato a Mirabello dopo due mesi dall'ultima visita ai paesi colpiti dal terremoto di maggio e ha voluto incontrare e ringraziare per primo Vittorio Lodi, presidente provinciale di Fli ma soprattutto ideatore 31 anni fa della Festa Tricolore. «Siamo usciti da stagione difficile, entriamo in una fase che sarà certamente decisiva - ha spiegato -. Siamo qui 31 anni dopo e abbiamo la certezza di attraversarla con successo, non di una parte, ma della maggior parte degli italiani che vuole voltare pagina». Ora Futuro e libertà, a pochi mesi dalle elezioni politiche, si trova davanti a un bivio: «Se hai una coscienza e qualche buon insegnamento dalla politica - ha detto Fini - non guardi a ciò che è conveniente ma a ciò che è giusto»; due anni fa, quando i rapporti con il Pdl hanno cominciato a deteriorarsi «sarebbe stato più facile far finta di niente e turarsi il naso. Ma se si ha una certa idea dell'Italia non possiamo, qualsiasi sia la legge elettorale, dire solo 'è conveniente' andare in una certa coalizione perché avremo qualche parlamentare in più».

Bersani sconta l'antico vizio di una doppia anima - Gianfranco Fini, prima di salire sul palco della Festa Tricolore, ha fatto in tempo ad ascoltare le ultime battute dell'intervento del segretario del Pd alla Festa di Reggio Emilia. Bersani «si è guardato bene dal dire di che cosa parlerà quando fra qualche settimana avrà a fianco Vendola» che ha sempre criticato il governo che lui sostiene e che considera «Monti un massacratore di istanze sociali»; la sinistra «sconta l'antico vizio di una doppia anima e sconta poi l'impossibilità di governare».