24 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Partito Democratico

Franceschini vota Renzi, Letta cauto, bersaniani su Cuperlo

Il sindaco incassa e apprezza, ma cerca di stare ben attento a non dare l'impressione di fare patti con tutti. Di sicuro, parlerà anche «a sinistra», intanto perché deve contrapporsi a Letta premier delle larghe intese e poi perché non si diventa segretario del PD con la linea Ichino

ROMA - Che Dario Franceschini avesse mantenuto contatti con Matteo Renzi era cosa nota a tutti nel Pd e in tanti pronosticavano un asse ma la rapidità con cui il ministro per i Rapporti con il Parlamento ha dato un quasi endorsement al sindaco di Firenze ha contrariato decisamente Pier Luigi Bersani, mentre Enrico Letta ostenta freddezza. Il premier, in realtà, è obbligato a stare 'fuori dai giochi', perché il governo ha bisogno di un Pd compatto, tanto più in questa fase, e sarebbe pericoloso se l'ala sinistra del partito finisse per sentirsi ospite in casa propria. E' vero che con Renzi ci sono anche Piero Fassino e Walter Veltroni, ma l'immagine di un premier e un segretario che vengono dalla Dc crea comunque qualche ansia in parte dell'area ex Ds e Letta sa che ci sarà da presidiare quel fronte. Franceschini, raccontano, aveva parlato con il premier prima di fare l'uscita di oggi e la freddezza mostrata da Letta rientrerebbe appunto nella logica di non creare ulteriori malumori a sinistra.

Di sicuro, raccontano, Bersani oggi non era molto contento anche se la mossa di Franceschini era stata messa in conto e i contatti con Gianni Cuperlo erano stati intensificati negli ultimi giorni. I rapporti tra Bersani e D'Alema, grande sponsor di Cuperlo, sono difficili da tempo ma a questo punto c'è l'esigenza di non dividere ulteriormente un'area, quella ex Ds, che già in parte è passata con Renzi. A parte Veltroni e Fassino, infatti, anche importanti figure locali, come il segretario emiliano Stefano Bonaccini e il sindaco di Bologna Valerio Merola, si stanno spostando con Renzi e una divisione tra bersaniani e dalemiani sarebbe solo un danno per entrambe le correnti. Davide Zoggia, bersaniano, conferma: «Beh, ancora non si è deciso, ma la piattaforma di Cuperlo riscontra interesse tra di noi. Intanto perché lui è concentrato sul ruolo di segretario...». Un solo nome potrebbe competere con il rottamatore, quello di Nicola Zingaretti. Ma il presidente della regione Lazio, sospirano molti ex Ds, non ha intenzione di giocare questa partita ora.

Renzi, d'altro canto, con Franceschini aveva parlato anche ieri e sapeva che il ministro avrebbe fatto il suo endorsement. Il sindaco incassa e apprezza, ma cerca di stare ben attento a non dare l'impressione di fare patti con tutti. Di sicuro, parlerà anche 'a sinistra', intanto perché deve contrapporsi a Letta premier delle larghe intese e poi perché non si diventa segretario del Pd con la linea Ichino.