28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Centrodestra | Ineleggibilità Berlusconi

Alfano: «Il PD rifletta sulla opportunità di votare no alla decadenza del Presidente»

Il PDL continua a fare pressioni sui Democratici perché non «pronunzino una sentenza politica sull'avversario storico». La Bindi replica: «Nessun pregiudizio, si applichi la legge». Grillo intanto minaccia: «Facciamo saltare il banco»

RIMINI - «Noi chiediamo molto chiaramente che il Pd rifletta, astraendosi dalla storica inimicizia di questi ultimi venti anni e rifletta sulla opportunità di votare no alla decadenza del presidente» Silvio Berlusconi. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha fatto questa dichiarazione, appena giunto al Meeting di Comunione e Liberazione (Cl) a Rimini. «Il giudizio preventivo del Pd ci preoccupa e ci allarma molto» ha aggiunto Alfano.

L'INCONTRO CON LETTA - Commentando il colloquio avuto ieri con Enrico Letta, il vicepremier ha detto: «Con il presidente del consiglio ieri c'è stata una discussione molto schietta e molto chiara. Il Pdl non chiede al Pd un gesto e un voto a favore del presidente Berlusconi, però con altrettanta forza noi chiediamo al Pd di non dare un voto contram personam, contro il loro avversario di sempre, il loro nemico storico».
Rispondendo a una domanda sulla stabilità del governo, Alfano ha replicato: «Il mio partito, il Pdl e il suo leader Berlusconi da due anni sostengono governi guidati né da lui né dal Pdl. Si tratta di un atto di visione, generosità e di grande amore verso l'Italia che sarebbe un peccato disperdere». A chi gli ha chiesto un pronostico sulla durata del governo Alfano ha risposto: «Come diceva quella canzone lo scopriremo solo vivendo».

RIFLESSIONE GIURIDICA - Per Alfano bisogna riflettere sul sistema stesso della decadenza: «Noi chiediamo che la vicenda della decadenza in giunta al Senato venga trattata come se riguardasse uno dei senatori, perché vogliamo che il Pd approfondisca la questione giuridica nel merito e che non pronunzi una sentenza politica sull'avversario storico. Chiediamo al Pd di studiare ancora questa materia che è delicata - ha aggiunto Alfano -. Chiediamo di approfondire un punto cardine del funzionamento democratico ossia la possibilità di un cittadino eletto dal popolo di permanere nel ruolo che il popolo ha voluto che occupasse. Noi chiediamo la valutazione giuridica».
Secondo il segretario del Pdl «ci sono giuristi indipendenti che vengono anche dall'area culturale di sinistra che sostengono un principio che regge tutti gli ordinamenti democratici e cioè che le norme afflittive e punitive sia amministrative che penali non si applicano al passato». Per questo «ribadiamo la nostra richiesta al Pd».
Per quanto riguarda la sentenza di condanna dell'ex premier, il vicepremier ha commentato: «Dal punto di vista politico noi riteniamo che il presidente Berlusconi con questa condanna c'entri come lo sbarco sulla luna».

LA CANCELLIERI CHIEDE PRUDENZA - In merito all'applicabilità della legge anti-corruzione Severino al caso di Silvio Berlusconi è intervenuta anche il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri: «Credo che il Governo debba stare a guardare perché c'è la competenza assoluta del Senato, è un dovere che il Senato faccia la sua parte e il Governo farà la sua quando sarà chiamato a farla». Cancellieri ha continuato: «La legge Severino l'abbiamo fatta in collaborazione tra il ministero della Giustizia, degli Interni e della Pubblica amministrazione, leggendo i giornali vedo che illustri giuristi e professori hanno posizioni opposte in materia, tutto con motivazioni giuridiche molto forti». Sulla durata dell'esecutivo il ministro ha precisato: «Io mi ispiro a questo aforisma: fai quel che devi, accada quel che può».

IL M5S VUOLE FAR SALTARE IL BANCO - Il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo in un suo post ha scritto: «Il M5S vuole fare saltare il banco. Alle elezioni subito, con buona pace di Napolitano che dovrebbe dimettersi quanto prima».
Secondo il comico genovese «i due alleati pdl e pdmenoelle si stanno per sbranare a vicenda, come i gangster nelle scene finali del film 'Le Iene'. E forse siamo finalmente al finale di partita. Hanno usato ogni risorsa contro il cambiamento, contro il M5S. Hanno dovuto rieleggere un presidente della Repubblica di 88 anni garante delle larghe intese, hanno fatto un inciucio alla luce del sole con Berlusconi, dopo aver preso i voti in campagna elettorale dichiarando che lo volevano smacchiare, e hanno chiamato tutto questo atto di responsabilità».
«Chi ha fatto fallire il Paese è al governo e ci vuole rimanere ad ogni costo. La condanna, forse imprevista, di Berlusconi ha fatto saltare il banco».

GIUNTA PLOTONE DI ESECUZIONE - Nell'incontro di ieri tra il premier Enrico Letta e il segretario del Pdl Angelino Alfano «sono state ribadite le reciproche posizioni, il pericolo che la giunta per le elezioni si trasformi in un plotone di esecuzione per Berlusconi è imminente e concreto» ha detto il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani.
Schifani ha però rassicurato che il suo partito non abbandonerà l'esecutivo: «Noi non intendiamo staccare la spina al governo, non è nei nostri programmi interrompere questo percorso alla vigilia di provvedimenti importanti su Imu e Iva. Io chiedo al Pd di assumere in giunta un atteggiamento di ascolto, di carattere giuridico, ma se assume un atteggiamento pregiudiziale e il voto è politico le responsabilità sulle conseguenze sul governo non saranno quelle del Pdl ma del Pd»..
Infatti, ha continuato il senatore: «Ci sono esponenti del Pd che preannunciano un voto al favore della decadenza prima ancora di aver valutato l'applicabilità della legge Severino. Noi chiediamo rispetto e un confronto, perché la stessa legge Severino prevede che sia il parlamento a valutare la decadenza. Va esaminata la retroattività o meno di una nuova norma».

GASPARRI - Il vicepresidente al Senato Maurizio Gasparri (Pdl), ha rincarato la dose: «La situazione è chiara e fui tra i primi a dire ormai diverso tempo fa che il Pdl non avrebbe potuto assistere inerte al tentativo di estromissione di Berlusconi dal Parlamento». Secondo Gasparri: «Azzardare una applicazione retroattiva della legge Severino sarebbe una scelta inaudita. Invitiamo tutti a riflettere su un'evidenza giuridica assolutamente chiara. Ulteriori atti arbitrari ai danni di Berlusconi rappresenterebbero un vulnus intollerabile. C'è poi la vicenda Esposito, con segni evidenti e confermati da molti, di ostilità pregiudiziale verso Berlusconi. Peraltro con la necessità di capire tante vicende che portarono alla fine del governo Berlusconi. Con ruoli da capire di tanti vertici istituzionali».

IL PD NON VUOLE PERDERE TEMPO - «E' proprio perché Berlusconi verrà trattato come un semplice senatore che si applicherà la legge Severino, come si sarebbe fatto con un semplice senatore». La presidente dell'assemblea nazionale del Pd Rosi Bindi ha risposto così, ai microfoni di Sky Tg24, alla richiesta avanzata dal Pdl di un trattamento non ostile nei confronti del leader del centrodestra, a rischio decadenza dal Senato dopo la condanna per frode fiscale.
«Non ci rifiuteremo di fare degli approfondimenti, come sempre nelle commissioni: si discute, si approfondisce, lo abbiamo sempre fatto, lo faremo anche stavolta. Ma nessuno può dubitare di un pregiudizio politico nei confronti di Berlusconi nel momento in cui una forza politica applica una sentenza ed applica la legge».
Quanto all'ipotesi che il Pd abbia fretta di concludere l'esame del caso nella Giunta del Senato, «potrei rovesciare il ragionamento: gli approfondimenti si fanno perché nessuno ha fretta, ma nessuno chieda approfondimenti per perdere tempo. E' esattamente quello che noi intenderemo fare».

ZOGGIA - In una nota Davide Zoggia, responsabile organizzativo del Pd, ha scritto: «Bisogna rimettere la realtà con i piedi per terra. Lo dico con chiarezza ai colleghi del Pdl che invito ad assumersi le proprie responsabilità e a smetterla con il tentativo di scaricare sul Pd i problemi che riguardano il loro partito. Il problema di Silvio Berlusconi riguarda il Pdl. E' lui che è stato condannato con sentenza definitiva, e per un fatto grave».
«Ricordo a tutti che l'evasione fiscale è una delle cause principali del debito pubblico, della mancanza di risorse per gli investimenti, della necessità di stringere la cinghia e della pesantezza del prelievo fiscale sugli onesti».
«Se il Pdl non regge questa situazione e vuol far saltare il governo perché Berlusconi non riesce ad ottenere un salvacondotto che lo metta, a differenza di tutti gli altri italiani, al di sopra della legge, se ne assuma la responsabilità di fronte all'Italia», ha detto ancora Zoggia.