Santanchè: «Non saranno i Magistrati a fermare Berlusconi»
«Berlusconi c'è, non potranno dei magistrati che hanno vinto un concorso e non sono stati eletti dal popolo e che hanno emesso una sentenza politica, metterlo fuori da capo del centro destra». Lo afferma, intervistata da Rainews24, la deputata del Pdl Daniela Santanchè
ROMA - «Berlusconi c'è, non potranno dei magistrati che hanno vinto un concorso e non sono stati eletti dal popolo e che hanno emesso una sentenza politica, metterlo fuori da capo del centro destra». Lo afferma, intervistata da Rainews24, la deputata del Pdl Daniela Santanché.
«Trovo che quella nota, per quanto mi riguarda irricevibile - aggiunge la Santanchè commentando la nota del Presidente della Repubblica -. C'è tra le righe scritto che Berlusconi deve accettare la sentenza, deve farsi da parte, dimettersi da senatore. Tutte cose che non mi aspettavo dall'arbitro del Paese Italia. Perché come ruolo quello del Presidente è quello di far rispettare le regole che sono scritte nella nostra Costituzione. Quindi per me è nota irricevibile, in politichese e una nota drammatica per la democrazia». Quanto ai rapporti con il Pd la Santanchè osserva che «non possiamo stare al governo con i nostri carnefici. E' evidente che se il Pd darà quel voto nella commissione del 9 settembre, credo che dovrebbero avere loro stessi un sussulto di dignità. Siccome noi al governo abbiamo cinque Silvio Berlusconi, noi siamo tutti Silvio Berlusconi è troppo poco voler scindere il governo da Silvio Berlusconi. Se noi siamo quei delinquenti, quei pregiudicati, quegli evasori, quegli avanzi di galera, ne devono trarre le conseguenze».
Cosa farà ora Berlusconi? «Sono convinta che Berlusconi continuerà a combattere per la libertà e la democrazia. Come sono certa che non andrà col cappello in mano da Giorgio Napolitano, che non chiederà la grazia, che non si affiderà ai servizi sociali, che non andrà agli arresti domiciliari. Ho la presunzione di conoscere l'uomo Berlusconi - conclude la Santanchè - il percorso della sua vita e sono convinta che questa fine ingloriosa non sarà quella di Silvio Berlusconi».
Schifani: Chiederemo approfondimento su legge Severino - Se ci sarà una «chiusura pregiudiziale» da parte del Pd «sul percorso di approfondimento sulla legge Severino» il 9 settembre quando la giunta per le elezioni in Senato discuterà sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, è «impossibile parlare di un percorso comune». Lo ha detto il capogruppo in Senato del Pdl, Renato Schifani, durante una visita al Meeting di Cl a Rimini.
«Per noi tutto si tiene - ha spiegato Schifani ai cronisti in merito a un possibile no da parte del Pd il 9 settembre -: se ci sarà una chiusura pregiudiziale del Pd sul percorso di approfondimento sulla legge Severino che chiediamo per noi sarebbe impossibile parlare di un percorso comune».
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