Franceschini: «Dobbiamo dire sì a Napolitano»
«Ma innanzitutto bisogna chiarire che qualunque decisione prenderà la direzione tutti dovranno rispettarla e non c'è motivo che qualcuno esca dal partito». Lo ha detto Dario Franceschini, parlando alla direzione PD
ROMA - Il Pd è a un «bivio», deve dire «sì a Napolitano», ma innanzitutto bisogna chiarire che qualunque decisione prenderà la direzione tutti dovranno rispettarla e non c'è motivo che qualcuno esca dal partito. Lo ha detto Dario Franceschini, parlando alla direzione Pd: «Siamo a un bivio, o rispondiamo di si al presidente Napolitano, dopo che l'abbiamo eletto, o viceversa ci spaventiamo e andiamo diritti alle elezioni non spiegando neanche alle elezioni che con questa legge elettorale, votando a giugno, chi vince alla camera, non avrà la maggioranza al senato?». Peraltro, aggiunge Franceschini, «ci troveremmo di fronte a un altro bivio, da una posizione di minoranza ci troviamo di fronte alla stessa scelta di oggi o si vota la terza volta, che mi pare complicato».
SIAMO AL BIVIO - Insomma, «dobbiamo dire di sì al presidente, non nì. Mettendo a disposizione forza e personalità. Elaborando il più possibile, perché col presidente si discute, la forma del governo. Non è obbligatorio avere al governo le personalità più complicate per noi e per loro». Ha aggiunto Franceschini: «Dove sta scritto che chi diventa minoranza qua se ne debba andare dal partito? Qualunque cosa esca da questa direzione io farò quello che decide il partito. Non è che chi vota contro qua esce dal partito, ma il voto di fiducia non è un voto di coscienza, difficile immaginare che c'è un pezzo di partito all'opposizione e un pezzo al governo. Siamo al bivio».
- 21/10/2022 Al Colle i no delle opposizioni. Letta: «Parole Berlusconi un vulnus all'affidabilità del Paese»
- 05/02/2021 Camuso: «Cade il governo e non si vota? Inammissibile, questa non è democrazia»
- 05/02/2021 Un Governo tecnico-politico di «salvezza nazionale»
- 04/02/2021 Conte resta in campo: «Auspico Governo politico»