24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Partiti | Movimento 5 Stelle

«Previo ok dalla rete voterei la fiducia»

Lo ha affermato il senatore M5S Marino Mastrangeli, in un'intervista ad Avvenire, rispetto a un nuovo Governo il cui programma accolga le proposte grilline: «Grillo libero di esprimere le sue opinioni ma decidono i nostri elettori»

ROMA - «Se in un momento così difficile per il Paese la maggioranza degli iscritti si dichiarasse favorevole a votare la fiducia a un governo, mi adeguerei a questa volontà». O meglio, «voterei la fiducia a un governo se dalla base elettorale dovesse emergere un cambiamento rispetto alla norma del codice di comportamento degli eletti che dice no ad alleanze con altri partiti » e in forza della quale «molti cittadini ci hanno scelto». Lo ha affermato il senatore M5S Marino Mastrangeli, in un'intervista ad Avvenire, rispetto a un nuovo Governo il cui programma accolga le proposte grilline.

HO VOTATO PIETRO GRASSO - Il giudizio degli elettori «è sovrano» e conta più delle regole interne al movimento, ha spiegato. «Beppe - ha affermato - è libero di esprimere le sue opinioni come qualunque cittadino. Poi però comandano gli elettori. Mica siamo nell'Unione Sovietica». Mastrangeli, uno dei senatori ad aver votato Grasso ha raccontato nuovi particolari su quella giornata. «Sulla contrarietà alla rielezione di Schifani c'è stata l'unanimità di tutti i 54 senatori. Poi, nella riunione prima della quarta votazione, sono emerse posizioni diverse. Il risultato è stato: 21 sì a un voto secondo libertà di coscienza, 28 contrari e 5 astenuti. Io ho votato Pietro Grasso. Perché, da ex poliziotto che ha effettuato blitz alle 3 di notte per arrestare esponenti della 'ndrangheta, ho sentito il dovere morale di fare una scelta del genere. Dobbiamo uscire dalla logica della rivalità tra tifoserie e valutare le persone senza dare sfiducie preventive. Il nuovo presidente del Senato non è un esponente del Pd, ma un uomo che per trent'anni ha contrastato la criminalità organizzata».

HO SEGUITO LA MIA COSCIENZA - Quanto alla minacciata espulsione dal MoVimento, «a Grillo dico una cosa: mi sono attenuto al comunicato politico numero 45 pubblicato sul suo blog l'11 agosto 2011, in cui venne stabilito che ogni futuro parlamentare si sarebbe impegnato a rispondere - cito testualmente - 'al programma del M5S e alla propria coscienza'. Dato che l'elezione del presidente del Senato non rientra nei 20 punti del programma, ho seguito la mia coscienza».
Infine la candidatura Cinque stelle per il Quirinale. «Verrà proposta - ha riferito - una rosa di nomi agli iscritti, che tramite la rete sceglieranno il loro candidato. E noi in Parlamento ci uniformeremo alla decisione presa dalla maggioranza. Poi, con il nuovo portale, tale criterio verrà adottato per ogni provvedimento e così si realizzerà fino in fondo la democrazia».