19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Politica & Istituzioni

Napolitano «stoppa» Monti e prepara le Consultazioni per il nuovo Governo

Si comincia il 20 marzo. E nell'annunciarlo il Presidente della Repubblica ha voluto ribadire l'importanza che l'Esecutivo Monti sia ancora in carica, se pure con «poteri limitati» in una situazione che vede l'Italia esposta a «serie incognite e urgenze»

ROMA - Giorgio Napolitano ha fissato la data delle consultazioni per la formazione del nuovo governo: si comincia il 20 marzo. E nell'annunciarlo ha voluto ribadire l'importanza che il governo Monti sia ancora in carica, se pure con «poteri limitati» in una situazione che vede l'Italia esposta a «serie incognite e urgenze».

L'indicazione e poi l'elezione da parte del Pd di Laura Boldrini e Piero Grasso alla presidenza delle Camere, decisa nella notte dopo la rottura del dialogo con Scelta civica, potrebbe aprire una fase in salita per il Capo dello Stato e il suo auspicio di veder partire una «feconda attività parlamentare». Lo dicevano di prima mattina nei corridoi di Montecitorio alcuni deputati del Pd consapevoli che senza un'intesa sicura con Monti sarà difficile tentare l'impresa di ottenere la fiducia al Senato anche se oggi il nome di Grasso contro quello di Schifani ha minato l'unità dei grillini e riacceso alcune speranze Dem. Angelino Alfano però dopo l'elezione della Boldrini a Montecitorio è stato netto: «Con il ticket proposto dal Pd» per le Camere «il Paese precipita verso le urne». Insomma nonostante l'elezione dei presidenti delle Camere sia, secondo Napolitano il «primo punto fermo della nuova legislatura», lo stallo tra le forze politiche crea una situazione precaria e incerta e c'è già chi parla delle difficoltà pratiche di un possibile voto a giugno.

Il Quirinale ovviamente attende di sentire dalla viva voce dei gruppi parlamentari le posizioni che decideranno di assumere per il futuro auspicando «un clima di condivisione della responsabilità per favorire l'avvio di una costruttiva dialettica democratica e una feconda attività parlamentare». Con la consapevolezza che «problemi istituzionali senza precedenti e di difficile soluzione» richiedono che il paese non rimanga senza una «guida autorevole». Numeri alla mano, se Pier Luigi Bersani, che spera di ricevere l'incarico per formare il governo, non riesce ad allargare il suo consenso, convincendo una parte più consistente dei grillini o parte dei montiani, difficilmente riuscirebbe ad ottenere la fiducia al Senato (il numero 'magico' è 158) ed è questa l'incognita che il Capo dello Stato dovrà sciogliere con le consultazioni. La scadenza del mandato di Napolitano peraltro è imminente e nell'ormai famigerato semestre bianco non è possibile sciogliere le Camere per tornare a votare.

La preoccupazione del Capo dello Stato però ora sono gli impegni con l'Europa da rispettare, come la presentazione del Def, il fatto che l'Italia sia già sotto osservazione di tutte le cancellerie per le incognite legate alla nascita di un nuovo esecutivo. Napolitano lo ha spiegato chiaramente: «È importante che in sede europea, e nell'esercizio di ogni iniziativa possibile e necessaria specie per l'economia e l'occupazione, il governo conservi la guida autorevole di Mario Monti fino all'insediamento del nuovo governo. Apprezzo pertanto - ha detto dopo aver espresso ieri al diretto interessato i suoi timori - il senso di responsabilità e spirito di sacrificio con cui egli porterà a completamento la missione di governo assunta nel novembre 2011».