28 settembre 2023
Aggiornato 02:00
Arriva il picco

Influenza, 3 virus diversi la rendono forte

Oltre all'ormai famoso virus H1N1 - spiegano gli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - stanno colpendo in Italia il virus B e, molto meno che negli Stati Uniti dove sta facendo non pochi danni, il virus AH3N2. Tutti e 3 i ceppi sono stati considerati nella formulazione del vaccino che può ancora per qualche giorno essere praticato con efficacia

ROMA - E' in arrivo il picco dell'influenza, che quest'anno avrà una maggiore virulenza e interesserà una parte maggiore della popolazione perché sono presenti 3 differenti ceppi, 2 dei quali assenti da qualche anno in Europa e quindi «nuovi» per buona parte dei soggetti, in particolare nell'età pediatrica che saranno quindi più esposti.

Oltre all'ormai famoso virus H1N1 - spiegano gli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - stanno colpendo in Italia il virus B e, molto meno che negli Stati Uniti dove sta facendo non pochi danni, il virus AH3N2. Tutti e 3 i ceppi sono stati considerati nella formulazione del vaccino che può ancora per qualche giorno essere praticato con efficacia. Pochi accorgimenti permettono di non correre inutili rischi, assicurano gli esperti dell'Ospedale Bambino Gesu: monitorare l'andamento della malattia, ricorso al pediatra curante in caso di sintomi importanti e vaccinazione per i soggetti a rischio (cardiopatici, pneumopatici, pazienti affetti da fibrosi cistica e diabete).

Quest'anno l'influenza si sta dimostrando più impegnativa rispetto agli ultimi 2 anni e interesserà oltre il 30% dei bambini e più del 10% degli adulti. I sintomi sono rappresentati dalla febbre, che può essere elevata (superiore a 38°C) per 3-5 giorni rispondendo poco alla terapia antipiretica, dolori osteo-muscolari, mal di testa oltre al raffreddore e ai sintomi respiratori di alte e basse vie aeree.

E' importante, spiegano gli esperti, consultare il medico in caso di sintomi importanti o che persistono troppo a lungo (oltre i 5 giorni). Si è contagiosi dal momento in cui si contrae il virus e fino a 5-7 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Per limitare il contagio è utile lavare spesso le mani, coprire la bocca in caso di tosse e/o starnuti, usare fazzoletti di carta usa e getta, usare mascherine se esposti a contatto con altre persone non malate. I bambini che necessitano di ricovero perché gravi e/o con complicanze, rappresentano una minoranza e l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ne ha già accolti alcuni.

«Una precisazione da sottolineare - raccomanda il professor Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive del Bambino Gesù e vicepresidente della Società Italiana di pediatria - è che tutti coloro che hanno un figlio con una malattia quale le cardiopatie, le pneumopatie, il diabete, la fibrosi cistica vaccinino il proprio figlio proprio per evitare la possibilità che contragga l'influenza. Si tratta di categorie a rischio per le quali una semplice influenza può diventare una malattia di particolare rilevanza. Per tutti i bambini in buona salute è sufficiente fronteggiare i sintomi avvalendosi del consiglio del proprio pediatra, somministrare farmaci per la febbre e tenere le vie respiratorie il più libere possibile. Insomma i tipici comportamenti che i genitori di bambini ormai non più piccoli conoscono molto bene».