11 settembre 2024
Aggiornato 01:30
Il ministro dell'Economia al Council on Foreign relations

Grilli: Alle riforme non ci sono alternative

Per quanto «non piacevole», «l'austerità fiscale è la condizione necessaria per cambiare le potenzialità legate alle prospettive future» dell'Italia e darà i suoi effetti nella seconda metà del 2013

NEW YORK - Le riforme strutturali avviate in Italia dal governo tecnico guidato dal Presidente del Consiglio Mario Monti rappresentano «una strada a senso unico, non ci sono alternative». Lo ha detto il ministro all'Economia e alle Finanze Vittorio Grilli parlando ieri sera a New York (la notte italiana) al Council on foreign relations, una organizzazione indipendente e apartitica specializzata in politica estera americana e in affari internazionali.

Intervistato da Abby Cohen, la famosa strategist di Goldman Sachs, Grilli ha spiegato che «in Italia c'è il giusto livello di consapevolezza» in merito alla necessità di attuare le riforme giuste, per quanto esse possano non piacere. «Se si chiede a un italiano 'sei contento in questo momento'? la risposa molto probabilmente è 'no' ma le persone stanno accettando quel che sta succedendo considerandolo come il giusto prezzo da pagare» per un futuro più promettente.

«E' vero», come ha fatto notare qualcuno tra gli investitori e i professori universitari nella platea, «che in passato ci siamo ritrovati in soluzioni simili, come nel 1995, ma allora le carte in gioco erano differenti», ha puntualizzato Grilli riferendosi al fatto che «le economie erano decisamente meno globalizzate e non eravamo parte di una unione monetaria. Motivo per cui in passato le riforme non furono perseguite».

Spiegando come «l'Italia ora si trovi in un sistema differente», il ministro dell'Economia ha dichiarato che sta alla classe politica adottare le scelte giuste per il Paese. Il governo tecnico guidato da Monti, ha aggiunto Grilli, con una «terapia shock» ha portato l'economia italiana in una «fase decisiva di cambiamento» con lo scopo di «riportare credibilità nel nostro Paese» e di determinare una precisa «traiettoria fiscale».