28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
La crisi di Governo

Fornero: Dispiaciuta se l'Italia dovesse fare a meno di Monti

Il Ministro del Lavoro: «Per lui consenso maggiore di quello rappresentato dai media». Patroni Griffi: «Spero che reazione mercati sia solo temporanea»

ROMA - «Credo che ci sia un consenso più grande di quanto non trovi rappresentazione nei media, ma non ho parlato in questo giorni con il presidente Monti. Gli ho mandato un messaggio. Non so quali siano le sue intenzioni. Posso capire l'amarezza, devo dire che io considero Mario Monti una persona straordinaria per questo paese». Lo ha affermato il ministro del Welfare, Elsa Fornero, all'Infedele su La7.
«Come cittadina - ha aggiunto - sarei personalmente dispiaciuta se l'Italia dovesse a fare a meno del suo contributo».

Patroni Griffi: Spero che reazione mercati sia solo temporanea - «Ci auguriamo sia solo veramente una reazione temporanea». Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, ha commentato la bufera innescata in borsa e sullo spread Btp-bund dall'annuncio delle dimissioni da parte del premier Mario Monti. «In questo momento - ha proseguito Patroni Griffi a margine di un convegno alla Bocconi - Il Governo deve solo portare con serietà in fondo il suo lavoro e vedere che c'è da fare».
Quanto a quali sono i provvedimenti che a questo punto, per mancanza di tempo, potrebbero saltare, il ministro ha replicato: «Credo che tutti abbiamo la consapevolezza della necessità è di dover approvare la legge di stabilità e il decreto Ilva. Poi, dopo non sono in grado di dirlo, ci vorrebbe una sfera di cristallo. Però, ripeto - ha ribadito Patroni Griffi - l'importante in questo momento è che ognuno faccia la sua parte con serietà, perché è giusto fare così».

Su riforma provincie dibattito è molto articolato - Per quanto riguarda, in particolare, il provvedimento sulla riduzione delle provincie, Patroni Griffi ha osservato: «Naturalmente c'è bisogno che tutti facciano la loro parte e nello stesso tempo dobbiamo valutare la posizione assunta da alcuni partiti della maggioranza che, pur avendo votato la legge di spending review che prevede appunto il riordino delle provincie, sembrano ora fare riflessioni di tipo diverso e di questo il governo deve tenere conto nella sua valutazione».
«Comunque - ha aggiunto - tutto quello che possiamo e dobbiamo fare lo faremo. Il dibattito è molto articolato. Per noi è importante sul tema delle provincie che l'impianto fondamentale della legge regga. Se ci sono poi dei problemi di tempi o altri spetti ordinamentali da considerare noi siamo stati fin dall'inizio disponibili. Ma ho l'impressione che il problema però non sia questo». In ogni caso, il ministro ha assicurato che se anche la riforma delle provincie non dovesse passare non ci sarebbe alcun danno erariale ma semmai minori risparmi».