19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Dopo l'annuncio del ritorno in campo

Berlusconi vuole il «Porcellum» e l'election day

Come ha spiegato Angelino Alfano intervenendo stamane in Aula alla Camera, «il Popolo della libertà considera conclusa l'esperienza Monti» pur garantendo il via libera alla legge di Stabilità. Dopo essersi dunque assestati su una linea contraria all'esecutivo, imposta dall'ex premier ai suoi colonnelli, l'agenda di Silvio prevede ora una guerra di posizione

ROMA - Dopo aver di fatto annunciato il ritorno in campo, l'obiettivo di Silvio Berlusconi diventa adesso quello di riuscire a difendere il Porcellum, strappando contemporaneamente l'election day. Come ha spiegato Angelino Alfano intervenendo stamane in Aula alla Camera, «il Popolo della libertà considera conclusa l'esperienza Monti» pur garantendo il via libera alla legge di Stabilità. Dopo essersi dunque assestati su una linea contraria all'esecutivo, imposta dall'ex premier ai suoi colonnelli, l'agenda di Silvio prevede ora una guerra di posizione per impedire l'approvazione di una legge elettorale favorevole al Pd. Muovendosi nel frattempo per rendere sempre più probabile il voto congiunto delle Politiche e delle regionali in Lombardia e Molise.

Il Cavaliere, d'altra parte, è convinto che la posizione contraria ai tecnici renda possibile rilanciare il nuovo soggetto politico che nascerà dopo il Pdl. D'altra parte, l'ex premier ha chiarito nelle ore convulse delle 'consultazioni' quirinalizie che avrebbe accettato un'eventuale sfida di Monti e che non si sarebbe tirato indietro di fronte alla possibilità di affossarlo in Aula.

Ma mentre si consumano le ultime settimane del governo del Professore, Berlusconi continua a pensare al partito che verrà. Contatta telefonicamente i suoi fedelissimi e continua a non escludere un ritorno a Forza Italia, cercando di serrare i ranghi e promettendo spazio per volti 'nuovi'. I volti 'vecchi', invece, si agitano in un Pdl che sembra aver inesorabilmente iniziato un processo di scomposizione che non si annuncia breve.

Sono molte le anime di via dell'Umiltà in fibrillazione. Una è quella che fa capo a Gianni Alemanno. Oggi i deputati vicini al sindaco di Roma hanno votato in dissenso dal gruppo, dopo che erano trapelate perplessità berlusconiane sulla ricandidatura al Campidoglio del primo cittadino della Capitale. L'agitazione non manca, così come il tentativo di valutare strade alternativa. Si sussurra di alcuni incontri - l'ultimo oggi - tra Alemanno, Formigoni e Mario Mauro. I due dirigenti vicini a Cl, a loro volta, insieme a Maurizio Lupi avrebbero visto ieri sera Alfano per cercare una mediazione con un Cavaliere irritato dalle loro pubbliche prese di posizione, sfavorevoli alla ridiscesa in campo del Fondatore.

Anche l'ala montiana del Pdl si attrezza, ma per il momento i numeri risultano risicati. Dopo Franco Frattini, oggi è uscito allo scoperto Mario Valducci, azzurro storico. Ma le manovre più febbrili si scorgono sempre dalle parti degli ex An. Massimo Corsaro non è contrario a un gruppo autonomo, Ignazio La Russa ci pensa, Maurizio Gasparri frena. E Giorgia Meloni, in caso di ritorno a FI, potrebbe strappare prima di tutti e tentare di rappresentare l'area di destra.

Il Cav osserva e calibra ogni mossa. C'è ancora tempo, eventuali decisioni saranno annunciate quando la via di fuga del dissenso interno sarà ormai preclusa. Domani, come ormai abitudine da quale tempo a questa parte, si recherà a Milanello per incoraggiare il Milan. Oggi invece a ricevuto undici big azzurri (più Maurizio Gasparri, unico tra gli ex An), accorsi da lui dopo settimane di tesissimi rapporti interni. Ma la testa è già alla campagna elettorale, non solo quella delle Politiche. Domenica Berlusconi riceverà alcuni fedelissimi per sciogliere il nodo della candidatura alla presidenza della Lombardia. I ciellini sarebbero pronti a 'sacrificare' Gabriele Albertini, per sposare la tesi del Cav e sostenere un ticket Maroni-Gelmini.