31 luglio 2025
Aggiornato 10:30
Intervista al «Secolo XIX»

Fini: Senza la nuova legge elettorale vincerebbe l'antipolitica

Il leader di FLI: Per alcuni reati, «quelli infamanti ad esempio», «nulla impedisce» alle forze politiche di decidere «autonomamente che non è necessario essere condannati al terzo grado per restare fermi un giro»

ROMA - Per alcuni reati, «quelli infamanti ad esempio», «nulla impedisce» alle forze politiche di decidere «autonomamente che non è necessario essere condannati al terzo grado per restare fermi un giro». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un'intervista al Secolo XIX, sottolineando che «la politica, se vuol cogliere l'umore nel Paese e dare un qualche buon esempio, dovrebbe fare autonomamente qualcosa di più» rispetto al provvedimento sulle 'liste pulite' che «stabilirà che non è possibile una candidatura dopo che la sentenza è passata in giudicato».
«La politica se vuole cogliere l'umore del Paese e dare il buon esempio dovrebbe fare autonomamente qualcosa in più», ha insistito Fini. Anche perchè, è tornato ad avvertire, se non si arrivasse alla riforma della legge elettorale «vincerebbe l'antipolitica».

Non si governa senza la politica - Quanto al progetto di Fli, «stiamo lavorando con l'Udc ma dialoghiamo anche con coloro che sottolineano la necessità di un cambiamento. Ma escludono a priori di poter rottamare tutta la politica perchè non si governa senza la politica», ha evidenziato Fini. «La Lista per l'Italia ha un perimetro in qualche modo definito per esclusione. Non è possibile un'alleanza con il Pdl che ha ancora Berlusconi come dominus e non è possibile, uso le parole di Casini, un'alleanza con il Pd se lecitamente fa un accordo stretto con la sinistra radicale e estremista. Sono curioso di sentire il primo comizio insieme di Bersani e Vendola. Sarà paradossale, nessuno potrà parlare degli ultimi 18 mesi di governo. Hanno un giudizio radicalmente opposto».

Li Gotti (Idv): Per accesso alle Istituzioni norme uguali a PA - «La decisione del Governo sul tema della incandidabilità è certamente positiva. Ovviamente non conosciamo il testo e ci riserviamo il giudizio nel merito, quando lo conosceremo, l'IdV ritiene però che per accedere alle rappresentanze nelle Istituzioni debba applicarsi la medesima disciplina per l'accesso alla pubblica amministrazione». Lo ha affermato in una nota il senatore Luigi Li Gotti, responsabile Giustizia dell'Italia dei Valori.
«Avendo l'IdV presentato, da alcuni anni, un apposito disegno di legge, pendente nelle commissioni competenti, dovremo verificare - ha aggiunto - quanto delle nostre proposte verranno recepite dal Governo. Rileviamo, comunque, che il Governo perpetua l'andazzo di ignorare i disegni di legge di iniziativa parlamentare, sovrapponendovi la propria iniziativa, confermando così - ha concluso Li Gotti - il giudizio di superamento del sistema di democrazia parlamentare con quello del rafforzamento dei poteri dell'esecutivo».