Crisi: Monti, non basta lo status quo
Senza coesione sociale non è possibile uno «sviluppo civile», anzi non è possibile lo «sviluppo» tout court. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo al convegno della fondazione Uman, presieduta da Giovanna Melandri
ROMA - Senza coesione sociale non è possibile uno «sviluppo civile», anzi non è possibile lo «sviluppo» tout court. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo al convegno della fondazione Uman, presieduta da Giovanna Melandri. «Il tema del capitalismo filantropico - ha spiegato Monti - rappresenta una nuova frontiera per molti aspetti ma anche per l'aspetto dirompente della crisi, durante la quale sono emerse le debolezze di un modello di sviluppo non sufficientemente attento alle esigenze di equità, se non impermeabile in alcuni casi».
Per Monti, «il crescente divario» tra zone geografiche, tra strati sociali, «mette a repentaglio la coesione sociale che è la premessa di qualsiasi forma di sviluppo civile, e direi di qualsiasi forma di sviluppo. Non possiamo accontentarci dello status quo, abbiamo bisogno di nuove idee e di risorse per realizzarle».
Imprese chiamate a sfida responsabilità sociale - Per Monti è necessario «un approccio diverso al fare impresa. Tutte le imprese sono chiamate alla sfida della responsabilità sociale: attenzione all'ambiente, alle comunità di riferimento, alle situazioni di svantaggio. E' una sfida che ci riguarda tutti, nessuno escluso». Il presidente del Consiglio ha ricordato che «a livello europeo la Commissione ha adottato molteplici iniziative volte a promuovere l'impresa sociale. L'innovazione sociale è una opportunità soprattutto per i giovani che vogliono abbracciare l'imprenditorialità in modo diverso».
Monti, quindi, ha ricordato «l'iniziativa del governo con il decreto 'crescita 2.0', ossia l'introduzione nel nostro ordinamento giuridico della definizione di impresa innovativa, start up». Un provvedimento che «mira a creare le condizioni affinché questa tipologia di imprese possa diffondersi, contribuendo alla cultura dell'imprenditorialità, alla promozione della trasparenza e del merito». Ha concluso il premier: «Diceva Bertrand Russel: non aver paura di essere eccentrico nelle tue idee, ogni idea oggi accettata è stata a suo tempo eccentrica. Auguro, cara Giovanna (Melandri, ndr), cara presidente, alla fondazione Uman di operare affinché un numero sempre più elevato di idee valide possa concretizzarsi».
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