29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Lotta alle mafie

Preso l'«ultimo» dei Casalesi

Da semplice «soldato» del clan era diventato, a poco a poco, uno dei luogotenenti più fidati dell'ex primula rossa della camorra, Michele Zagaria e l'ultimo dei latitanti del clan dei Casalesi. Questa mattina, poco dopo le 8.15, è finita la latitanza di Massimo Di Caterino, iniziata nel marzo 2010

NAPOLI - Da semplice «soldato» del clan era diventato, a poco a poco, uno dei luogotenenti più fidati dell'ex primula rossa della camorra, Michele Zagaria e l'ultimo dei latitanti del clan dei Casalesi. Questa mattina, poco dopo le 8.15, è finita la latitanza di Massimo Di Caterino, iniziata nel marzo 2010. Da ruoli marginali, l'uomo era riuscito a diventare un referente del boss e la longa manus del gruppo criminale nella gestione di gran parte dei proventi estorsivi e delle altre attività illecite del clan.

NASCONDIGLIO INDIVIDUATO GRAZIE ALLA MOGLIE - Di Caterino, 40enne conosciuto come 'Pistuolo', è stato catturato dagli agenti della Squadra mobile di Caserta in un'abitazione protetta da video camere esterne, al piano terra di un palazzo in via Roma a Francolise, nella frazione Sant'Andrea del Pizzone, nell'alto Casertano. Da diverse settimane gli investigatori, coordinati dalla Dda partenopea, avevano individuato il suo nascondiglio, anche grazie alla moglie dell'uomo, Giovannina Marino, che periodicamente si recava dal marito. Al momento dell'irruzione, infatti, c'era anche la donna che è stata denunciata per favoreggiamento personale aggravato.

UN BUNKER NEL BOX DOCCIA - L'arrivo della polizia ha impedito al boss di nascondersi in un bunker, delle dimensioni di 1,25 metri di altezza per 1 metro di profondità, ricavato nel box doccia al quale era possibile accedere attraverso una parete mobile, azionabile con un telecomando. Di Caterino, che non aveva vie di fuga, si è immediatamente arreso rivelando agli agenti di avere con sé una pistola semiautomatica Astra modello Falcon calibro 7,65 che teneva in un marsupio posato a fianco del letto e nel quale erano riposti anche due caricatori con otto cartucce. Sequestrati anche un disturbatore di frequenze, utilizzato per il rilevamento di apparati di intercettazioni, e 10mila euro in contanti.