22 settembre 2023
Aggiornato 07:30
Le misure erano state annullate dal Tribunale del Riesame di Napoli

Alleanza mafia-camorra sui trasporti nel Sud, rifatti «vecchi» arresti

L'accordo prevedeva che i casalesi ci guadagnassero utilizzando per i trasporti dalla Sicilia solo i loro tir e che la mafia siciliana delle famiglie Riina-Messina Denaro facesse affari ottenendo il monopolio della vendita nei mercati del centro Italia di loro prodotti ortofruttiferi

NAPOLI - Il clan dei Casalesi del gruppo di «Sandokan» Schiavone e Cosa Nostra siciliana avevano stretto un'alleanza per controllare i trasporti su gomma da e per i principali mercati ortofrutticoli del centro e del sud Italia. L'accordo prevedeva che i casalesi ci guadagnassero utilizzando per i trasporti dalla Sicilia solo i loro tir (della ditta «La Paganese» di San Marcellino, intestata all'imprenditore ora detenuto Costantino Pagano e riconducibile agli Schiavone) e che la mafia siciliana delle famiglie Riina-Messina Denaro facesse affari ottenendo il monopolio della vendita nei mercati del centro Italia di loro prodotti ortofruttiferi (come i cocomeri).

Le misure erano state annullate dal Tribunale del Riesame di Napoli - L'indagine della Direzione investigativa antimafia di Roma e della squadre mobili di Caserta e Trapani non è nuova: nel novembre 2011 aveva già portato il gip del Tribunale di Napoli ad emettere sei ordinanze di arresto nei confronti di Nicola Schiavone (figlio del boss Francesco detto «Sandokan»), dei fratelli-imprenditori siciliani Antonio e Massimo Antonio Sfraga (vicini alla cosca mazaro-corleonese, produttori e commercianti all'ingrosso di cocomeri), di Gaetano Riina (fratello di Totò), dell'imprenditore Carmelo Gagliano (titolare di una ditta di trasporti a Marsala) e di Pasquale Coppola.
Il provvedimento restrittivo era stato però allora annullato dal Tribunale del Riesame di Napoli per vizi formali, per «la totale mancanza di motivazione autonoma» del gip rispetto alle richieste conclusive della Procura antimafia di Napoli. La richiesta di applicazione della custodia cautelare era stata reiterata e lo scorso 20 gennaio il gip l'ha di nuovo accolta, dando il via all'operazione di oggi.
I sei arresti sono inoltre il proseguo dell'operazione del maggio 2010 «Sud Pontino», coordinata dalla Dda di Napoli, che aveva già portato all'arresto di oltre 60 persone e che aveva svelato le infiltrazioni ed i condizionamenti del clan dei Casalesi degli Schiavone nelle attività dei principali mercati ortofrutticoli del centro e del sud Italia.