27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
La Procura dice no alla scarcerazione

Fondi Pdl: Fiorito resta in carcere

Gli inquirenti della Procura di Roma non credono alla ricostruzione resa da Franco Fiorito nel corso del suo interrogatorio di garanzia

ROMA - Gli inquirenti della Procura di Roma non credono alla ricostruzione resa Franco Fiorito nel corso del suo interrogatorio di garanzia. Le accuse, i sospetti, nei confronti del presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese o di altri rappresentanti in seno al Pdl, o di partiti avversari, non convince i magistrati. Anche per questo oggi l'aggiunto Alberto Caperna e il pm Alberto Pioletti hanno deciso di dare parere negativo alla richiesta di scarcerazione che gli avvocati Carlo Taormina ed Enrico Pavia avevano avanzato ieri. Sull'istanza dei legali dovrà decidere comunque il gip Stefano Aprile.

INQUIRENTI SCETTICI SU ACCERTAMENTI PER ALTRI GRUPPI - Non ci sarebbero elementi utili per indagare dalle parole di Fiorito riguardo ad eventuali altre spese pazze. I pubblici ministeri sono alquanto dubbiosi rispetto ad avviare accertamenti su altri gruppi in Regione. A piazzale Clodio poi si ribadisce che anche sulla base di un primo esame svolto dalla Guardia di finanza, sui fondi gestiti dai partiti alla Pisana, non sono emerse irregolarità così evidenti da avviare nuovi accertamenti.
L'ex capogruppo Pdl, invece, vengono lette come indebite sottrazioni di denaro. Oggi, intanto, i legali di Francesco Battistoni, per poche settimane successore di Fiorito alla guida del Pdl regionale, hanno avuto un colloquio con i magistrati cui hanno ribadito la disponibilità del proprio assistito a fornire documentazione e materiale ritenuto utile.