Monti si sfila sul bis, e «suggerisce» la legge elettorale
Il governo la sua parte l'ha fatta, mettendo a posto la finanza pubblica, promuovendo le riforme del lavoro e delle pensioni, ma ora tocca alle parti sociali. Il Ministro Cancellieri: Sarà un autunno caldo ma il Paese ce la può fare
ROMA - Il governo la sua parte l'ha fatta, mettendo a posto la finanza pubblica, promuovendo le riforme del lavoro e delle pensioni, ma ora tocca alle parti sociali: «La sorte dei lavoratori, degli imprenditori e del Paese è nelle loro mani e non solo e non tanto in quelle del governo». La 'sua' sorte, invece, il premier la affida ad altri, e alla domanda su un ipotetico Monti-bis, si limita a dire: «Altri penseranno a cosa vorranno che succeda dopo». Sulla legge elettorale invece dice la sua. Nessun modello particolare, ma ben chiari i risultati che la legge dovrà conseguire: «Dia voce ai cittadini e consenta il formarsi di governi in grado di governare e non necessariamente composti da un numero elevatissimo di forze, poi inconciliabili tra loro nell'azione di governo».
Affrontare la produttività del lavoro - La sede per le riflessioni di Monti è un'intervista a Tg Norba 24, e all'emittente pugliese il premier affida il messaggio che di lì a poco avrebbe ribadito ai rappresentanti degli imprenditori ricevuti a palazzo Chigi: «E' giunto il momento di affrontare il tassello fondamentale della produttività del lavoro», abbattendo quello «spread» tra le imprese italiane e i loro concorrenti europei. Per riuscirci, serve «un terreno di dialogo comune» tra imprenditori e sindacati, magari con l'attuazione dell'accordo del 28 giugno 2011 sulla contrattazione di secondo livello. Perchè il governo, insiste, ha fatto quanto in suo potere per migliorare i «fattori di contesto», e continuerà a farlo sbloccando 50 miliardi per le infrastrutture, puntando su ricerca e innovazione, semplificando il fisco, rimettendo in sesto la macchina giudiziaria. Tutte le priorità che oggi il Cdm ha messo nero su bianco nel 'cronoprogramma' dei prossimi mesi con gli interventi a favore della crescita.
Cancellieri: Sarà un autunno caldo ma il Paese ce la può fare - La crisi economica, la disoccupazione, il caso Alcoa Taranto piccole aziende che chiudono e comuni vicini al dissesto, e in questo quadro «sarà sicuramente un autunno caldo», ha detto il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, intervenendo alla festa del Pd a Reggio Emilia
Se non bollente, quindi, come per alcuni, «l'autunno è caldo sicuramente, ma non è certo il primo autunno difficile. I problemi ci sono e toccano la vita della gente, lavori che non ci sono più, situazioni di disperazione», ma - ha sottolineato il ministro - «ho fiducia nella tenuta del Paese che ha in sé la capacità di reggere, di stringere i denti».
L'auspicio - ha aggiunto il ministro - è la ripesa dello sviluppo, perché - ha ricordato - «non tutto dipende dal governo e dal bilancio dello Stato, in un mondo globalizzato ci sono fenomeni esterni, forze che portano lo spread su e giù. Ma l'Italia è un Paese che ce la può fare. E' forte, maturo. E' un paese che è uscito da una terribile guerra fino ad arrivare ad essere la quinta più grande potenza economica. Dobbiamo ritrovare i valori fondamentali, ritornare a credere nel Paese. Se ci riapproprieremo tutti dei nostri valori fondamentali, ce la faremo».
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