29 novembre 2023
Aggiornato 06:00
La CIA dietro Mani Pulite?

Di Pietro: Non ho mai incontrato nessuno dei servizi USA

«La CIA dietro Mani Pulite? Il vice ambasciatore USA ha definito la cosa una stupidaggine, anche se il termine inglese ha un significato peggiore. Quello è». Queste le parole del leader dell'Idv a Tgcom24. Bobo Craxi: «Di Pietro fa lo spiritoso ma tutto è più chiaro». Li Gotti: «La Commissione d'inchiesta è una cretinata»

ROMA - «La CIA dietro Mani Pulite? Il vice ambasciatore USA ha definito la cosa una stupidaggine, anche se il termine inglese ha un significato peggiore. Quello è». Queste le parole di Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, a Tgcom24.
«Questa idea di fare il telefilm fa comodo a coloro che vorrebbero che fosse riscritta la storia. Mani pulite non fu un'operazione politica ma giudiziaria, certo che le conseguenze furono anche politiche ma dipese dal fatto che i politici facevano i ladri e non i politici. L'operazione, per la prima volta - ha ricordato Di Pietro - scoprì fatti che ci fecero guardare con ammirazione da parte degli altri Paesi. Nel '91 non sapevo nemmeno io come sarebbe finita la questione. Andavamo in giro per il mondo e portavamo in giro l'immagine di un'Italia che non era più mafia e spaghetti ma una realtà che voleva combattere la corruzione».
«Io al dipartimento di Stato? Sono andato in giro per il mondo perché stavamo facendo le rogatorie. Mi invitarono alla New York University e in altre associazioni culturali americane in cui spiegavo le varie situazioni italiane. Non ho mai incontrato nessuno della CIA, usciamo dai telefilm e prendiamo le cose per come sono in realtà. Il problema vero è: chi ha trattato con la mafia? Noi abbiamo solo fatto il nostro dovere», ha concluso il leader dell'Idv.

Stefania Craxi: Di Pietro sostenuto dal Governo americano - «Non ho mai detto che Di Pietro è stato addestrato dalla Cia, né credo che questo sia mai avvenuto. Ciò che si può onestamente dire è che la sua azione nel corso delle sue inchieste e delle sue attività di presentazione internazionale è stata fortemente sostenuta dal governo americano. Di certo, in alcuni dei suoi viaggi negli Usa, secondo notizie riportate dalla stampa, Di Pietro apparve accompagnato da un personaggio notoriamente legato agli ambienti Informativi Usa (Cia). Firmato Bettino Craxi». Stefania Craxi ha appena rivelato in esclusiva a 'Panorama.it' un appunto fatto battere a macchina da suo padre ad Hammamet il 22 marzo 1999. L'appunto è interamente pubblicato sul sito del settimanale.
La Craxi parla di alcuni particolari inediti sul ruolo, che, a suo avviso, avrebbe avuto Michael Ledeen, colui che tradusse il burrascoso colloquio telefonico tra Craxi e Ronald Reagan nella notte di Sigonella. «Presenterò una proposta di legge per una commissione di inchiesta su Tangentopoli, da affiancare alla commissione di inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, proprio quella che l' 'eroe' di Mani pulite chiede a gran voce», conclude la Craxi.

Bobo Craxi: Di Pietro fa lo spiritoso ma tutto è più chiaro - Le «frequentazioni americane» di Antonio Di Pietro rendono «tutto più chiaro» su ciò che accadde negli anni di 'Tangentopoli', secondo Bobo Craxi. Il figlio del leader socialista inquisito da Di Pietro in una nota ha polemizzato con l'ex Pm: «Di Pietro fa lo spiritoso, ma le sue frequentazioni americane gettano luci sinistre sulla sua azione giudiziaria e allungano ombre sulla reale ed effettiva neutralità dell'inchiesta che ha travolto la democrazia nel nostro Paese».
«Ora che il re è nudo - ha aggiunto - i protagonisti allontanano la paura 'fischiettando', ma non dovranno mancare occasioni per inchiodarli di fronte alla realtà: hanno lavorato al servizio di interessi internazionali. Ora che tutto è finito, tutto è più chiaro».

Li Gotti: Commissione d'inchiesta è una cretinata - «Gli americani seguono con attenzione le questioni giudiziarie e non mi sorprende che ambasciata e consolato seguissero da vicino anche Mani Pulite. Seguire le cose non significa etero-dirigere, ma capire fino in fondo. Proporre una commissione d'inchiesta, come fa Stefania Craxi, è una cretinata». È quanto afferma il senatore Luigi Li Gotti, Capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione Giustizia, che ha rilasciato un'intervista a 'La Stampa'.
«Che cosa dovremmo appurare: che i soldi, che hanno confessato di aver preso, li hanno presi davvero? Di qui non si scappa. I soldi li hanno presi e la magistratura l'ha scoperto. I diplomatici americani fanno bene il loro mestiere, volevano capire. Ma non c'è stata nessuna interferenza: stavano finendo in carcere tutti i politici con cui tenevano i rapporti e ovviamente s'informarono chiedendo al magistrato come al cardinale, al poliziotto o all'avvocato. Per questo dico: attenzione alle dietrologie, è evidente - conclude Li Gotti - che l'onorevole Alfonso Papa lavora di fantasia».