16 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Convention organizzata in occasione dei vent'anni da Mani pulite

Mani pulite, Di Pietro: Finii sotto 27 inchieste, non mi lamento

Il leader dell'IdV al teatro Puccini gremito: E Berlusconi invoca la prescrizione.... Travaglio critica Napolitano, la platea di Milano applaude. Tabacci: Esiti devastanti, Mani Pulite ha prodotto Berlusconi. Cicchitto con Stefania Craxi: E' stata una guerra civile

ROMA - «Non avete idea di quante sofferenze ho ancora ora per quegli anni...». Antonio Di Pietro parla così al un teatro Elfo Puccini di Milano, gremito, come si vede anche nella diretta streaming, per la convention organizzata in occasione dei vent'anni da Mani pulite. «Ancora ora - ha detto l'ex pm del pool di Milano - dedico il 70 per cento del mio tempo a difendermi: ho circa 320 cause per diffamazione».
«Ho dovuto subire e subisco - ha continuato - Berlusconi si lamenta dei processi che ha dovuto subire lui, io sono stato messo sotto inchiesta 27 volte e ringrazio la magistratura per averlo fatto: se non avessi avuto quelle indagini, nei miei confronti ci sarebbe stato sempre il dubbio che avessi sbagliato da privato o da pm. Chi è in pace con la propria coscienza non ha nulla da temere dai magistrati».
«Ancora in queste ore persone che hanno governato o vogliono governare si arrabbiano, vantandosi quasi di essere stati assolto per prescrizione», ha sottolineato il leader dell'Idv. «Mafiosi!», si sente urlare dalla platea.

Travaglio critica Napolitano, la platea di Milano applaude - «Saremo l'unico paese dove gli indagati possono essere eletti e i magistrati no, a dar retta a certi moniti. Visto che la stampa non se ne accorge, c'è da essere preoccupati». In conclusione del suo intervento all'Elfo di Milano, per la convention sui vent'anni da Mani Pulite, il giornalista Marco Travaglio ha criticato le parole espresse dal capo dello Stato al plenum del Consiglio Superiore della Magistratura.
Travaglio ha fatto riferimento all'invito del capo dello Stato alle toghe a evitare condotte inopportune, «esternazioni» oltre misura e militanze politiche che non prevedano un abbandono della professione di magistrato. La sala ha sottolineato con applausi le affermazioni del giornalista.

Tabacci: Esiti devastanti, Mani Pulite ha prodotto Berlusconi - «Se guardiamo agli esiti» della stagione di Mani Pulite, «sono stati devastanti sul terreno della politica: quello che è avvenuto dopo, non era immaginabile nel '92-94». Da ex indagato dal pool di Milano («ma tra me e Di Pietro è finita due a zero per me...«), Bruno Tabacci sfata il mito dell'inchiesta su Tangentopoli, ribadendo, alla convention in corso al Teatro Elfo Puccini di Milano, il suo noto punto di vista sulla fine della Prima Repubblica.
Per l'assessore del giunta Pisapia, la stagione di Tangentopoli «ha creato Berlusconi, il quale ha cavalcato Mani pulite come se niente fosse. Ma com'è possibile - si chiede - che a luglio del '92 nessuno sapesse dei rapporti di Berlusconi con Craxi? Eppure, a un certo punto le sue tv si schierano in maniera tale da diventare la copertura di Mani pulite: Emilio Fede e il giovane Brosio diventano i principali megafoni del pool. E quando la storia finisce lui vince le elezioni e chiede a Di Pietro di fare il ministro dell'Interno e a Davigo di fare il ministro della Giustizia. Poi loro danno la loro risposta e me ne compiaccio, ma questa è la concatenazione degli eventi».
«Dopodichè - continua Tabacci intervenendo dal palco accanto allo stesso Antonio Di Pietro - segue il ventennio berlusconiano» e una «concatenazione di fatti esplosi oggi nello spread». Insomma, Mani pulite «doveva essere una campagna di moralizzazione e invece...». E conclude: «Il punto è che la crisi sta nelle profondità delle coscienze e nessun magistrato, che deve far applicare la legge, può fare una rivoluzione morale».

Cicchitto con Stefania Craxi: E' stata una guerra civile - «Il giudizio di Stefania Craxi secondo la quale un effetto di Mani Pulite è che abbiamo vissuto una guerra civile, anziché un normale avvicendamento di forze politiche riformatrici e conservatrici è fondamentalmente giusto». Lo ha affermato il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto.
«Basta pensare - ha detto ancora Cicchitto - da un lato al clima dell'epoca e poi al fatto che mentre nel sistema di Tangentopoli c'erano tutte le grandi imprese e tutti i partiti e che invece l'operazione mediatica e giudiziaria di Mani Pulite operò delle profonde differenze di trattamento sia fra le imprese, sia fra i partiti e, per quello che riguarda la DC, addirittura fra le correnti di un partito per avere il senso della durissima operazione realizzata con le procedure «militari» offerte da un selettivo e mirato uso politico della giustizia».