26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Siderurgia | Inchiesta Ilva

Lega diserta audizione Clini: Governo razzista verso il Nord

Il responsabile federale dello sviluppo economico della Lega Nord Padania, Fava: «Troviamo infatti discutibile il fatto che si riuniscano organismi parlamentari in un periodo del genere per commentare una sentenza della magistratura ed eventualmente censurarla»

ROMA - «Oggi i componenti della Lega Nord in commissione Attività produttive della Camera non prenderanno parte alla riunione congiunta con la commissione Ambiente sul caso Ilva di Taranto per una precisa ragione politica». Lo afferma il responsabile federale dello sviluppo economico della Lega Nord Padania, Giovanni Fava.

«Non abbiamo in alcun modo condiviso nelle modalità né tantomeno le finalità dell'odierna convocazione», spiega Fava. «Troviamo infatti discutibile - prosegue - il fatto che si riuniscano organismi parlamentari in un periodo del genere per commentare una sentenza della magistratura ed eventualmente censurarla. La sinistra italiana per anni ci ha ripetuto che le sentenze si rispettano e non si commentano e adesso chiedono a gran voce di convocare il Parlamento per fare quello che normalmente imputavano al mondo berlusconiano. Il fatto poi che a fare il pm della politica contro la magistratura sia chiamato il ministro Clini lascia quantomeno perplessi. Se le leggi sono sbagliate il Parlamento dispone degli strumenti e delle prerogative per modificarle, ma se sono giuste allora bisogna tollerare che i magistrati le applichino».

«Siamo certi che tutto questo fervore - prosegue Fava - non si sarebbe verificato se si fosse trattato di qualche azienda del nord, magari medio-piccola, per la quale nel caso di ordinanze restrittive da parte della magistratura avremmo assistito ad un patetico coro di consenso provenire dall'area benpensante della politica italiana. Ma si sa, anche se noi non ci rassegniamo facilmente, questo governo dimostra tutto il proprio strabico razzismo nei confronti del nord e non perde occasione per dimostrare che quando in ballo ci sono gli interessi del sud tutte le armi sono ammissibili, compresa un'incomprensibile levata di scudi nei confronti di quei magistrati che fanno solo il proprio mestiere».

«Pertanto - conclude Fava - abbiamo deciso di lasciare che se la cantino e se la suonino da soli, riservandoci di prepararci per una grande battaglia parlamentare alla ripresa di settembre quando si entrerà nel vivo del dibattito sul cosiddetto decreto Ilva,dove guarda caso si cercherà di far piovere ingenti quantità di risorse pubbliche a favore del giusto risanamento di un'area fortemente compromessa, ma non si affronterà in alcun modo e con alcuna risorsa il tema del risanamento delle tante aree del nord che necessitano dei medesimi interventi. I cittadini di Mantova Ravenna Pieve Vergonte, casale Monferrato, Marghera e tante altre dovranno rassegnarsi al fatto che in questo paese le priorità sono altrove? Dovranno silenziosamente accettare il principio per il quale per i loro territori i soldi non ci sono mai e quando al contrario si mobilita la politica meridionale e meridionalista saltano fuori d'incanto? Noi diciamo no! E per protesta oggi non ci saremo proprio a dar man forte ad un disegno eversivo che non condividiamo affatto».