29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Domani il Consiglio dei Ministri

Monti prepara la fase 2 del Governo

Nel Cdm si discuterà delle misure prese finora ma soprattutto dei prossimi provvedimenti da prendere anche alla luce del bollettino mensile della Bce uscito oggi in cui si ribadisce che la crescita nell'area euro resta «debole» ma che la moneta unica è «irreversibile». Profumo: «Stiamo discutendo dello scudo anti-spread». Poi smentisce

ROMA - All'ordine del giorno non figura alcun provvedimento di peso ma il Consiglio dei ministri di domani sarà una riunione significativa per la fase due dell'azione di governo: il presidente del Consiglio, Mario Monti, farà il punto con i ministri sull'organizzazione dei prossimi Cdm. Sulla scorta della documentazione chiesta ai vari dicasteri, si discuterà delle misure prese finora ma soprattutto dei prossimi provvedimenti da prendere anche alla luce del bollettino mensile della Bce uscito oggi in cui si ribadisce che la crescita nell'area euro resta «debole» ma che la moneta unica è «irreversibile» e quindi servono «interventi strutturali» da parte dei governi sulle finanze pubbliche.

DIVERSI I DOSSIER SUL TAVOLO - Da dove si inizierà non è stato ancora deciso, sul tavolo ci sono diversi dossier: il piano Giavazzi di taglio agli incentivi che non creano investimenti per spostare le risorse a riduzione del cuneo fiscale, la seconda fase della spending review, un piano di dismissioni mobiliari e immobiliari, il piano taglia-debito ipotizzato da Giuliano Amato. Da Palazzo Chigi, tuttavia, viene escluso che domani il presidente del Consiglio incontrerà la stampa per illustrare l'agenda dei prossimi mesi.

CDM IL 21 AGOSTO? - Quella di domani sarà l'ultima riunione prima della pausa estiva che per il premier e i suoi ministri sarà particolarmente breve. Un nuovo Cdm è fissato per il 24 agosto ma, a quanto si apprende da fonti parlamentari, potrebbe essere anticipato al 20 o al 21 agosto. Tanto che anche le Camere sono in allerta, pronte a una rapida seduta dell'Aula per incardinare eventuali provvedimenti d'urgenza che dovessero arrivare dal governo. Del resto, secondo fonti parlamentari il premier sarebbe intenzionato ad anticipare l'esame della legge di stabilità a settembre-ottobre, ecco perchè avrebbe l'urgenza di incardinare al più presto gli altri provvedimenti per ottenere il via libera del Parlamento prima che, con l'autunno, si apra la campagna elettorale che renderà tutto più difficile.

SCOPPIA IL CASO PROFUMO - L'agenda Monti insomma è fittissima. Ma non sembra prevedere, assicurano da Palazzo Chigi, una richiesta di aiuti dall'Europa. Oggi il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, in una intervista a Bloomberg, ha parlato di «lunghe discussioni» all'interno del governo sulla possibilità di chiedere l'attivazione dello scudo anti-spread spiegando che «nel nostro caso, il memorandum of understanding non richiederebbe condizioni supplementari» e che ad ogni modo c'è «ancora un certo tempo per discuterne». Parole accolte con stupore e disappunto da Palazzo Chigi che ribadisce la linea espressa dal presidente del Consiglio il 2 agosto scorso a Madrid («In questo momento non c'è nessuna intenzione di chiedere l'attivazione dello scudo anti-spread», aveva detto). E infatti poco dopo Profumo corregge: «Non c'è stata alcuna lunga discussione, in Consiglio dei ministri, sull'opportunità o meno dell'Italia di chiedere all'Europa di intervenire attraverso lo scudo anti-spread. Né una simile discussione è al momento in corso nel governo. Rispetto alle parole pronunciate dal Presidente del Consiglio nei giorni scorsi non c'è nulla di nuovo».