1 maggio 2024
Aggiornato 09:30
L'avvertimento del Premier

Monti: Governo anti-UE se non cala lo spread

E' l'allarme lanciato dal presidente del Consiglio, nell'intervento ad un seminario organizzato dalla Confindustria finlandese ad Helsinki: «La costruzione dell'UE aiuterà la crescita»

HELSINKI - Se lo spread dovesse rimanere a livelli troppo elevati per troppo tempo, il rischio è quello di avere in Italia un governo antieuropeista, antieuro e anti disciplina fiscale. E' l'allarme lanciato dal presidente del Consiglio Mario Monti, nell'intervento ad un seminario organizzato dalla Confindustria finlandese ad Helsinki. «Lo spread alto non porta buone politiche e riforme, ma l'esatto contrario», ha spiegato Monti rispondendo alle tesi di alcuni osservatori europei, tra cui il presidente della Bundesbank. «Vi assicuro - ha detto agli imprenditori finlandesi - che se lo spread rimane a questo livello per un po' di tempo, non vi dico quanto, lascio un po di mistero... ma dopo, dopo, vedrete un governo antieuropeista, antieuro e anti disciplina fiscale in carica in Italia». Lasciando il seminario - cui è intervenuto in inglese - Monti ha ribadito il concetto in italiano, spiegando che «questo è un problema che va preso in considerazione in prospettiva non italiana, ma europea». Perchè «c'è una tesi per cui i tassi di interesse alti costringono alle riforme e dunque sono una buona cosa. In parte, in passato, questo è stato vero ma oggi per valutare le riforme che un governo fa ci sono strumenti migliori, come ad esempio le valutazioni della Commissione Europea». Il problema è che «se Paesi che, a giudizio della Commissione Europea, stanno facendo quello che devono fare, non vedono riconosciuto questo in termini di spread, allora c'è un problema perchè agli occhi dei cittadini vengono messe in dubbio la bontà delle politiche economiche del governo e la bontà del progetto europeo».

Ottimista su crescita, costruzione UE aiuterà - «Non sono affatto pessimista sulle prospettive di crescita anche se consapevole delle difficoltà».
«Tra 10 anni, quando guarderemo al periodo tra il 1995 e il 2015 - ha spiegato Monti - vedremo che la crescita in Europa è stata inferiore ad altri Paesi, ma la crescita non è stata la cosa più importante nell'agenda della Ue, come lo è stata per Cina e Usa. Nella Ue le energie dei policy makers sono state impiegate per qualcosa di diverso e di molto importante per la crescita: costruire l'Europa. Mercato unico, moneta unica, allargamento, la Costituzione». Dunque «è vero che abbiamo perso tempo ma per fare qualcosa che aiuterà molto la crescita futura: la costruzione europea e una migliore governance».
Ottimismo anche sulle prospettive dell'Italia, «uno dei migliori Paesi al mondo per generare un'economia come quella che abbiamo bisogno di sviluppare nella prossima decade: cultura, ambiente, turismo. L'Italia, e il sud in particolare, è molto ben collocata in questo».