Debutta «Indipendenti per l'Italia»: Monti va aiutato
Tra i promotori, economisti come Stefano Micossi e Massimo Lo Cicero, docenti universitari come Michele Bagella e Sebastiano Maffettone, giornalisti come Ernesto Auci e Paolo Mazzanti, manager come Giovanni Canepa, professionisti come Alberto Pera
ROMA - Domani alle 18 verrà presentata a Roma alla sala Capranichetta di piazza Montecitorio l'associazione 'Indipendenti per l'Italia' promossa da un gruppo di cittadini con lo scopo di «aiutare il Presidente Monti a risanare il Paese». Tra i promotori, economisti come Stefano Micossi e Massimo Lo Cicero, docenti universitari come Michele Bagella e Sebastiano Maffettone, giornalisti come Ernesto Auci e Paolo Mazzanti, manager come Giovanni Canepa, professionisti come Alberto Pera.
AZIONI RAPIDE E DECISE - «E' il momento del protagonismo dei cittadini - si legge nella presentazione dell'iniziativa - che devono partecipare attivamente alla ricostruzione del Paese in modo da offrire un futuro sia ai tanti giovani oggi emarginati sia agli attuali lavoratori oggi avviliti per le troppe tasse e per l'ingiustizia e l'inefficienza complessiva del sistema politico e burocratico. La crisi economica richiede azioni rapide e decise. Ma alle debolezze e indecisioni dell'Europa si sommano le nostre gravissime carenze, che alimentano la scarsa fiducia delle autorità straniere e degli investitori internazionali sulla nostra reale volontà di risanamento e sulla nostra capacità di modificare il sistema economico e la cultura sociale in direzione di assetti più efficienti e realmente competitivi. Prima fra tutte, c' è l' assoluta inadeguatezza del nostro sistema politico che rimane ancorato agli schemi di gestione del passato e manda continui segnali di insofferenza verso le riforme, manifestando la volontà di voler tornare quanto prima a quelle modalità gestionali che sono le principali responsabili del disastro nel quale ci troviamo».
SERVE UN NUOVO SOGGETTO POLITICO - «Tutti gli osservatori indipendenti sottolineano che le più recenti affermazioni dei leader politici, da quelle sulla convenienza ad uscire dall'Euro di Berlusconi e Grillo, a quelle del Pd che promette di modificare le principali riforme di Monti (pensioni, mercato del lavoro, spending review) - prosegue la presentazione - dell'asso stanno aumentando il «rischio Italia» e gli spread. Esiste invece una strada che consentirebbe di ripristinare la credibilità dell'Italia, che resta un grande Paese industriale. Questa strada passa per la nascita di un nuovo soggetto politico che abbia un programma realistico ed equo, e soprattutto dia garanzie sulla prosecuzione delle riforme avviate da Monti».
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